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Jesolo, G-20 spiagge, iniziati i lavori

Pubblicato il 2 Settembre, 2021

Al centro delle prime tavole rotonde la discussione sui pilastri dello sviluppo strategico come la responsabilità, la sostenibilità e l’innovazione. Domani appuntamento con l’illustrazione della proposta di legge per il riconoscimento dello status di “Città balneare”

2.9.2021 – Si è aperto ieri mattina al centro congressi Kursaal di Jesolo il G20 delle spiagge, il summit delle più importanti località balneari d’Italia. A guidare la discussione è stato l’obiettivo di confrontarsi sullo sviluppo strategico delle spiagge più visitate del Paese tracciando progettualità che abbiano come pilastri la responsabilità, la sostenibilità e l’innovazione nel corso delle 12 tavole rotonde programmate. All’evento partecipano i rappresentanti dell’intera costa veneta con Jesolo, Bibione, Cavallino Treporti, Caorle, Chioggia, Rosolina, le friulane Lignano Sabbiadoro e Grado, la riviera romagnola con Riccione, la Campania con Sorrento e Forio, Castiglione della Pescaia, Bibbona e Viareggio per la Toscana, la Sardegna con i comuni di Alghero e Arzachena e la Sicilia con Taormina.

Il dibattito

Nel recente rapporto del World Economic Forum dedicato alla competitività dei Paesi europei in ambito turistico, l’Italia guadagna l’8° posto in classifica. Un piazzamento ottenuto dalla media dei risultati nei diversi campi specifici che in alcuni casi vedono però il Bel Paese in coda alle liste. Se da un lato l’Italia è in cima alle classifiche per patrimonio naturale e culturale, dall’altro scivola a picco quando si parla di priorità fissate dal Governo in relazione al comparto. Ostacoli di cui ieri i relatori del G20s hanno affrontato partendo proprio dalla questione ambientale con la relativa difesa delle risorse presenti e per le quali la maggior parte dei turisti sceglie ogni anno le località italiane come destinazione delle loro vacanze. Lotta all’erosione, mobilità sostenibile e accessibilità sono questioni che se trascurate rischiano di rendere meno attrattive le località che perderebbero quindi la loro linfa vitale: i turisti. L’esperienza della pandemia ha definito poi nuove esigenze e nuove richieste da parte degli ospiti, che cercano spazi adeguati e città capaci di garantire per la loro stessa conformazione il massimo della sicurezza. Lo sviluppo urbanistico e la vivibilità diventano così temi centrali nell’ottica della ripartenza e del futuro.


Le dichiarazioni

“I principali indicatori settoriali consegnano al 2020 l’appellativo di annus horribilis, ma gli attuali trend positivi, oltre a suggerire un’auspicata quanto generale ripresa, creano l’occasione perfetta per ridisegnare il paradigma di sviluppo da destinare al futuro del turismo secondo un’ottica sempre più orientata alla sostenibilità e alla valorizzazione sinergica delle potenzialità vantate da ciascun territorio – spiega il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia –. Il comparto in Veneto, grazie anche alla vocazione balneare vantata dal territorio, è un volano per la crescita economica e occupazionale, la cui centralità si riassume nel 10% del PIL regionale annuo. Nel corso del summit sono certo che sapremo dare risposte coese a esigenze e problematiche comuni: come vado spesso dicendo, da soli si può andare lontani, ma è solo assieme che si fa più strada“.

Abbiamo avuto un luglio e un agosto veramente importanti, addirittura un agosto con tassi di occupazione oltre al 98% in alcuni casi – penso ad esempio alla costa veneta, al lago di Garda o alle località di montagna. Molti dicevano che la ripresa ci sarebbe stata nel 2024, invece già oggi abbiamo visto che la ripresa è possibile. Ovviamente il tema è l’innovazione: dobbiamo puntare a creare sempre nuovi prodotti e a valorizzare le nostre destinazioni – dichiara l’assessore al Turismo della Regione Veneto, Federico Caner -. Dobbiamo dire che questo è il primo grande appuntamento di caratura internazionale dedicato al turismo post Covid. Oggi siamo qui con oltre venti città balneari che tra l’altro presentano anche un progetto di legge sul riconoscimento della loro specificità, che ovviamente ci trova concordi pur con i distinguo dal punto di vista tecnico-amministrativo. È un’iniziativa importante che ci porta a valorizzare un comparto che sta creando molto in termini economici non solo per il Veneto ma per tutta Italia”.

Purtroppo l’anno scorso eravamo in piena pandemia, quindi l’edizione di Vieste è stata un po’ sottotono. Quest’anno, visti i partecipanti e la presenza di tutte le località balneari, lanciamo sicuramente un messaggio importante di speranza per il futuro ed il ritorno alla normalità – dichiara il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia -. Tra i tanti argomenti che affronteremo il più importante è sicuramente quello di cercare di ottenere il riconoscimento dello status di città balneare. Abbiamo predisposto con i nostri consulenti una bozza, ma ovviamente non abbiamo la pretesa o l’arroganza che sia una bozza definitiva, perché è giusto che poi ci lavori il governo per definirla, ma è una buona base per partire: abbiamo assolutamente la necessità di essere riconosciuti, nei periodi estivi di alta affluenza turistica, come delle grandi città. Cito l’esempio di Jesolo, di cui conosco i numeri – ha concluso -: abbiamo 26 mila abitanti, ma le presenze giornaliere in estate arrivano a mezzo milione, come gli abitanti di una grande città. Dobbiamo assolutamente insistere, e credo che a breve ci riusciremo”.

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