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Torino, incendio in centro: indagato il fabbro

Pubblicato il 9 Settembre, 2021

La Procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati un fabbro 56enne, Giovanni Caria, presunto responsabile dell‘incendio che, tra il 3 e il 4 settembre, ha devastato due palazzi del centro città.

L’uomo, venerdì mattina, stava installando una cassaforte nell’attico da cui sono partite le fiamme, probabilmente a causa delle scintille provocate da una saldatrice. L’ipotesi di reato è incendio colposo.

Gli inquirenti hanno così confermato una delle ipotesi già emerse subito a margine del rogo. Dopo il sopralluogo del pm, Alessandro Aghemo, titolare dell’inchiesta, sono stati posti i sigilli all’attico da cui, come stabilito dalle indagini dei Vigili del Fuoco, sono partite le fiamme: l’unico posto sotto sequestro.

Le origini dell’incendio e le responsabilità del fabbro

Giovanni Caria, fabbro 57enne, era stato chiamato da uno degli inquilini degli appartamenti per installare una cassaforte. Durante i lavori, per incassarla nel muro, si è però servito di una saldatrice: sarebbero le scintille scaturite da quest’ultima ad aver generato le prime fiamme nella coibentazione inserita nell’intercapedine del muro.

Dal materiale isolante, il fuoco si è poi rapidamente diffuso negli appartamenti vicini, finendo per distruggere ben 3000 metri quadrati in due condomini nell’isolato tra via Lagrange, piazza Lagrange e piazza Carlo Felice. Un centinaio gli sfollati.

Davanti agli inquirenti, il fabbro avrebbe ammesso le proprie responsabilità, precisando però di non essere a conoscenza della presenza di materiale isolate (e infiammabile) all’interno del muro.

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