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Covid, pronto nel Lazio il piano per la somministrazione della terza dose del vaccino

Pubblicato il 15 Settembre, 2021

Il piano per inoculare la terza dose di vaccino anti covid ai pazienti più fragili. Già Lunedì si partirà con i pazienti trapiantati. Nel mese di ottobre toccherà poi agli ospiti delle Rsa e gli ultraottantenni. 

“Nella Asl di Rieti sono stati reclutati i primi trapiantati per somministrazione terza dose”. Questo quanto dichiarato ieri dall’assessore alla sanità della regione Alessio D’Amato.

“Stiamo già reclutando i trapiantati di organo solido, che nella nostra regione sono circa 5mila”, ha detto ancora D’Amato.

“Stiamo contattando i pazienti proprio in queste ore per fissare gli appuntamenti per la prossima settimana – ha continuato l’assessore alla sanità laziale – Siamo in attesa della circolare ministeriale in cui verranno individuati gli altri soggetti prioritari, sicuramente ci saranno gli immunodepressi e la parte oncoematologica. Intanto stiamo chiamando i trapiantati perché potenzialmente potrebbero avere un minor tasso di livelli anticorpali e pertanto un richiamo aumenta la capacità di prevenzione e sicurezza in caso venissero a contatto con la malattia”.

Per la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid, spiega ancora D’Amato, “trapiantati e immunodepressi verranno contattati dalle strutture dove sono in carico mentre, quando successivamente sarà aperta anche agli over 80, come sembra che sia, queste persone avranno la stessa metodologia per le prime due dosi, con la novità che potranno prenotarsi, nel Lazio, anche in farmacia”.

Quindi, le fasce della popolazione più fragili verranno coinvolte nelle somministrazione della terza dose. Per gli altri? Non è ancora dato saperlo. Il governo dovrà decidere in base alle varie relazioni degli organi 

Insomma, il piano – in attesa dell’ok del Governo – almeno per le categorie più a rischio è delineato. Per le altre categorie, dagli over 60 ai trentenni, le ipotesi riguardante la terza dose sono ancora invece contornate da un grande punto interrogativo: il terzo richiamo dipenderà dagli studi clinici in corso e le variabili sono tante, come ad esempio le varianti. Come successo in passato, ad ogni modo, saranno Cts e Governo a dettare le linee guida per le varie fasce di età.

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