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Operatori sanitari, che indossano tute protettive mediche e mascherine, al lavoro nella terapia intensiva dell'Ospedale Sant'Orsola di Bologna, 12 novembre 2020. Ieri in Italia è stata superata la soglia dei 600.000 casi attualmente positivi, tra casi in isolamento domiciliare, ricoverati con sintomi e in terapia intensiva. Questo dato è importante perché, un'epidemia si definisce 'fuori controllo' nel momento in cui i positivi superano l'1% della popolazione e ieri, oltre ad aver sperato il milione di casi da inizio pandemia, in Italia è stato superata questa soglia di popolazione attualmente con infezione da Sars-Cov-2. Ansa/Max Cavallari

Sanità, potenziamento per Acqui Terme e Ovada

Pubblicato il 15 Settembre, 2021

La situazione sanitaria dei territori di Acqui Terme e Ovada è stata al centro dell’incontro convocato questa mattina, 15 settembre, dall’assessore regionale alla Sanità accogliendo la richiesta del sindaco di Ponti e presidente del Comitato dei sindaci del Distretto di Acqui Terme – Ovada.

Nella riunione, alla quale hanno partecipato gli assessori regionali alla Sanità e all’Agricoltura, il direttore generale dell’Asl Luigi Vercellino, il presidente della Provincia di Alessandria, i sindaci di Ricaldone, Cremolino, Rivalta Bormida, Ovada, Ponti e Acqui Terme, oltre all’assessore di Castelletto d’Orba e a un consigliere comunale di Acqui Terme, l’assessore alla Sanità ha confermato l’impegno della Regione a sostenere il piano di sviluppo dell’ospedale di Acqui Terme elaborato dall’Azienda sanitaria locale di Alessandria, ripensando l’offerta ospedaliera del dopo pandemia, con l’obiettivo di agganciare le opportunità di cambiamento e rilancio legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

L’assessore regionale alla Sanità ha sottolineato che il mandato è rendere sempre più stringente ed efficace l’anello assistenziale ospedale-territorio-ospedale per la presa in carico dei pazienti.

Sanità, i potenziamenti a Acqui Terme e Ovada

Si è discusso degli interventi strutturali di adeguamento agli standard più recenti, dell’ammodernamento degli asset tecnologici e della digitalizzazione del presidio e dei processi clinico assistenziali.

In primo piano, la riorganizzazione della rete ospedaliera, con il  rafforzamento e l’incremento della terapia intensiva e semi intensiva, la ristrutturazione del pronto soccorso con percorsi separati per garantire la massima sicurezza ai degenti, il potenziamento della diagnostica con l’acquisizione di una apparecchiatura Tac di ultima generazione, la digitalizzazione e l’aumento dell’interconnessione con la medicina territoriale attraverso interventi come l’aggiornamento della connessione a banda larga, il rinnovo delle postazioni informatiche di lavoro, il potenziamento dei firewall aziendali e l’informatizzazione del blocco operatorio, la ricollocazione in spazi adeguati e aggiornati di alcune specialità, la realizzazione di una piattaforma ambulatoriale, ossia un unico luogo dedicato ad ambulatori specialistici con medici ospedalieri e territoriali, l’estensione delle attività di Cardiologia (con ambulatori di primo e secondo livello per lo scompenso, le aritmie e le cardiopatie ischemiche, cardiologia di genere), Riabilitazione (ambulatori di primo livello, integrazione territoriale e riattivazione dei percorsi riabilitativi termali), Neurologia (integrazione con i Centri per i Disturbi Cognitivi e Demenze) e Pediatria (inserimento nella futura rete pediatrica della provincia), il consolidamento delle attività di Medicina interna, Ortopedia, Chirurgia Generale, Radiologia, Terapia Intensiva, Oculistica, Nefrologia, Ginecologia, Ostetricia, Urologia, Otorinolaringoiatria e la realizzazione di percorsi di cura “orizzontali” (con altri ospedali) e “verticali” (nei vari livelli assistenziali quali cure primarie, riabilitazione, assistenza domiciliare, Case della Comunità, ecc.).

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