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Deposito scorie nucleari, ancora preoccupazione nei Comuni Torinese

Pubblicato il 17 Settembre, 2021

Da mesi la Città Metropolitana di Torino mantiene attivi e puntuali i contatti con i Sindaci dei Comuni che la Sogin spa ritiene potenzialmente idonei ad ospitare la sede unica del deposito nazionale di scorie nucleari. Le risposte alle osservazioni e alle richieste di chiarimento che l’Ente di area vasta, i Comuni e l’intero territorio hanno presentato alla Sogin saranno fornite nell’incontro dedicato al Piemonte il 15 novembre prossimo. Il confronto sarà limitato e compresso in una sola ora, dalle 11,45 alle 12,45.

Il timore degli amministratori della Città Metropolitana e degli amministratori comunali interessati è che questa modalità, insieme ai tempi contingentati del seminario, sia una semplice e dovuta formalità rispetto ad una scelta già avvenuta; una scelta sulla quale i territori non sono stati assolutamente informati.

Le aspettative sono importanti, anche alla luce dei dati raccolti negli ultimi mesi dai tecnici della Città Metropolitana nei siti di Carmagnola e di Mazzè, potenzialmente interessati alla collocazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari. L’amministrazione metropolitana ritiene che i due Comuni non avrebbero dovuto rientrare nella Carta nazionale che individua le aree potenzialmente interessate all’ubicazione, tanto più con la classificazione come aree ottimali.

Un incontro per fare il punto

Per tenere alta l’attenzione e confermare al territorio la costante presenza della Città metropolitana è stata convocata per lunedì 20 settembre alle 11,30 una videoriunione, alla quale sono stati invitati tutti i parlamentari piemontesi e il Presidente della Regione Piemonte. All’ordine del giorno le ulteriori iniziative volte ad ottenere modalità e tempi certi rispetto all’esame delle centinaia di pagine di osservazioni tecniche presentate a Sogin spa.

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