Pubblicato il 21 Settembre, 2021
“Mia madre sarebbe stata la prossima vittima” dice la figlia; Poi la drammatica confessione dell’omicidio da parte dell’uomo: “Da molti mesi sono in una situazione economica disastrosa mi servivano i soldi e ho deciso di rapinare una signora che conoscevo”
La ex moglie sarebbe stata la prossima vittima del 51enne Saverio Mesecorto, il presunto omicida reo confesso della 81enne Anna Lucia Lupelli, uccisa il 13 settembre con 8 coltellate nella sua casa nel quartiere Carrassi di Bari. Lo ha detto lo stesso Mesecorto alla figlia, dopo averle rivelato di aver commesso l’omicidio dell’anziana, e lei – la figlia – lo ha riferito agli investigatori. “Oggi per andare avanti bisogna comportarsi così – ha detto la figlia ai poliziotti riferendo le parole pronunciate dal padre – e la prossima volta ad essere uccisa sarà vostra madre”.
Il dettaglio è valorizzato dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dopo la convalida del fermo per evidenziare la “pericolosità” dell’uomo. Il giudice ricostruisce il delitto attraverso la confessione dello stesso assassino.
“Sono andato a casa della signora Lupelli con l’intenzione di ucciderla e togliere il denaro – ha fatto mettere a verbale il 51enne – Ho bussato e le ho chiesto un bicchiere d’acqua, lei me lo ha portato, io ho bevuto, lei si è girata per portare via il bicchiere e io l’ho afferrata da dietro e girata. Ha urlato e io allora gli ho tappato la bocca e l’ho colpita”.
Quando inizialmente è stato convocato in questura per essere ascoltato come persona informata sui fatti, in qualità di addetto alle pulizie condominiali nel palazzo in cui era stata uccisa la donna, Mesecorto ha detto di aver appreso dell’omicidio dalla tv. Poi, però, ha confessato.
“Basta non ce la faccio più, voglio raccontarvi che cosa ho fatto” ha detto. “Da molti mesi – ha spiegato agli investigatori – sono in una situazione economica disastrosa, mi servivano soldi per pagare il fitto di casa e altri debiti e ho deciso di rapinare una signora che conoscevo. Il giorno prima dell’omicidio sono andato dai cinesi, ho comprato un coltello con lama da 15 cm, mi sono procurato una busta di plastica e sono andato da lei. Viveva sola e in quel momento non c’era nessuno nel condominio. Sono andato dietro la porta della signora Lupelli, al piano seminterrato, ho suonato e quando è uscita le ho chiesto un bicchiere d’acqua. La signora me l’ha dato e io dopo averlo bevuto l’ho colpita col coltello alla pancia per tre volte. La signora aveva gridato ‘aiuto aiuto’ e io le ho messo le mani sulla bocca. Dopo ha perso i sensi ed è caduta a terra. Ho rovistato nella casa e, sotto il televisore, ho trovato un borsellino rosa con all’interno mille euro in contanti, alcuni documenti e bancomat. L’ho preso e sono scappato via chiudendomi alle spalle la porta e la cancellata in ferro. Non ce la facevo più per questo ho fatto questa fesseria”.
Strazianti le parole di Marilù, figlia della vittima, recuperate da La Repubblica