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Acqua dei Corsari, abusava dei bimbi durante gli allenamenti di calcio, in carcere finanziere

Si chiama Gianfranco Cascone ed ha 54 anni, è originario di Taranto, e fa il centralinista delle Fiamme gialle ma è anche allenatore di una squadra di calcio giovanile in un impianto di Acqua dei Corsari. E’ stato sorpreso in flagranza dalla squadra mobile. Tutto è successo lo scorso 12 agosto scorso, ma la notizia è stata diffusa solo oggi,

Pubblicato il 22 Settembre, 2021

Si chiama Gianfranco Cascone ed ha 54 anni, è originario di Taranto, e fa il centralinista delle Fiamme gialle ma è anche allenatore di una squadra di calcio giovanile in un impianto di Acqua dei Corsari. E’ stato sorpreso in flagranza dalla squadra mobile. Tutto è successo lo scorso 12 agosto scorso, ma la notizia è stata diffusa solo oggi, le telecamere lo hanno ripreso mentre tentava di palpeggiare i bimbi. Sarebbero, almeno tre le vittime.

Era il loro allenatore di calcetto in una struttura di Acqua dei Corsari, lui, un brigadiere della guardia di finanza originario di Taranto, avrebbe invece approfittato del suo ruolo per abusare di loro.

La scoperta grazie alle telecamere piazzate dalla squadra mobile nell’impianto sportivo, Gianfranco Cascone, 54 anni, è stato arrestato in flagranza, cioè proprio mentre avrebbe fatto sedere alcuni dei ragazzini sulle sue gambe ed avrebbe iniziato a mastrubarsi.

L’uomo è finito in carcere lo scorso 12 agosto, ma la vicenda si è appresa soltanto oggi. Sarebbero tre i bimbi di 9 e 10 anni che avrebbero subito le violenze, ma nelle conversazioni intercettate dai poliziotti ce ne sarebbero altri.

L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Giorgia Righi.

L’indagato era allenatore di una squadra di calcio e durante l’interrogatorio di garanzia avrebbe in parte ammesso le sue responsabilità; l’uomo avrebbe legato il comportamento alla sua separazione coniugale.

I ragazzi hanno riferito che quando Cascone avrebbe cercato di “toccarili” in alcuni casi sarebbero stati costretti anche con la forza.

Uno dei piccoli calciatori avrebbe raccontato che all’inizio aveva creduto a un gioco (si stabilisce un rapporto di fiducia con il proprio allenatore), ma che poi, facendo ricerche in rete, avrebbe capito che la “tattica” utilizzata è proprio quella di far passare la violenza con il gioco.
 

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