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Colleferro, il papà dei fratelli Bianchi aggredisce troupe Rai: 3 giorni di prognosi al cameraman (VIDEO)

Pubblicato il 25 Settembre, 2021

La troupe della trasmissione Rai ‘La vita in diretta’ è stata aggredita dal padre dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi. L’operatore tv è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso, ed è stato dimesso con una prognosi di tre giorni. La reazione violenta dell’uomo sarebbe anche legata alla domanda che gli sarebbe stata fatta sulle dichiarazioni della moglie, Antonietta Di Tullio, in carcere durante un colloquio con i figli. «Lo hanno messo in prima pagina manco fosse morta la regina», aveva commentato la donna parlando della vittima

Un operatore della trasmissione di Rai Uno «La vita in diretta», è stato aggredito nel pomeriggio di mercoledì ad Artena, fra Roma e Frosinone, da Ruggero Bianchi, padre dei fratelli Marco e Gabriele, tuttora detenuti in carcere, accusati di omicidio volontario per la morte di Willy Monteiro Duarte il 6 settembre dello scorso anno a Colleferro. L’operatore stava riprendendo l’esterno della villa di famiglia, nella zona di Colubro, non lontano da Lariano, quando è stato insultato dalla finestra e quindi raggiunto in strada da Bianchi che lo ha preso a calci e pugni, mentre dall’interno della casa, lo zio dei due fratelli incitava, in sottofondo, a scagliargli contro i cani.

Ruggero bianchi

Con il cameraman c’era anche la giornalista Ilenia Petracalvina. I due si sono quindi allontanati, e l’operatore si è fatto medicare al pronto soccorso dell’ospedale di Frosinone da dove è stato poi dimesso con tre giorni di prognosi.

Dalle prime notizie la reazione violenta di Bianchi sarebbe anche legata alla domanda che gli sarebbe stata fatta sulle dichiarazioni della moglie, Antonietta Di Tullio, in carcere durante un colloquio con i figli. «Lo hanno messo in prima pagina manco fosse morta la regina», aveva commentato la donna parlando del povero Willy, medaglia d’oro al valor civile. Ruggero Bianchi e la moglie sono indagati dalla procura di Velletri – l’inchiesta è chiusa – per aver chiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza senza averne titolo, poi revocato, del quale – sempre secondo l’accusa – beneficiavano invece proprio i loro figli.

VIDEO-RAIPLAY (da 1h e 5 min)

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