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Fonte, riscaldamento globale e cambiamento climatico: cosa è possibile fare

Pubblicato il 29 Settembre, 2021

“Custodi o predatori”: terzo incontro martedì 28 settembre
alla Scuola di Formazione Professionale di Fonte

29.9.2021 – «Mi interrogo su quello che lascerò ai miei figli. Guardiamo cosa è successo la scorsa estate. Gli Stati del Mediterraneo erano una lingua di fuoco. Buona parte erano incendi da calore. Mesi a 30 gradi anche di notte. E’ ormai inequivocabile che il riscaldamento terrestre dipende da noi. Servono politiche di contenimento climatico. Sono anni di scelte, molto dipende anche dai nostri comportamenti, è una sfida che ci coinvolge tutti. Come ha scritto il Papa dobbiamo imparare ad ascoltare il grido della terra».

Così Simone Morandini, esperto di etica ambientale, è intervenuto all’incontro “Non avrai altro ecosistema, custodi o predatori” svoltosi martedì 28 settembre alla Scuola di Formazione Professionale di Fonte nell’ambito dell’iniziativa “Il tempo del Creato” 2021. Riscaldamento globale e cambiamento climatico: un tema d’attualità in questi giorni con il Youth4Climate, la conferenza dei giovani sul clima organizzata dal Governo a Milano. A Fonte assieme a Morandini in dialogo il giurista Enrico Gaz del foro di Belluno. Ad introdurre i lavori moderati dal giornalista Umberto Folena, Davide Magagnini della Commissione diocesana di Pastorale sociale e Salvaguardia del Creato.

Molti i possibili livelli di azione secondo Morandini. Prima di tutto gli stili di vita come lo stare attenti all’uso dell’auto, a cosa mangiamo, al contenimento del consumo di energia elettrica, alle buone politiche ambientali. «Se facciamo tutto questo allora c’è speranza, c’è futuro»

«Anche dal punto di vista normativo è in corso una evoluzione molto forte – ha affermato l’avvocato Enrico Gaz – soprattutto sotto la spinta del diritto europeo che ha ripercussioni dirette anche nell’ordinamento italiano. Assistiamo ad una conversione: da una visione del diritto dove ci si difendeva dalla natura, da una visione in cui ci si serviva della natura, ad una in cui essa diviene soggetto di diritto. Il cammino è lungo ma lascia intravvedere barlumi di speranza grazie anche al movimento di opinione che si sta creando a livello mondiale».

Don Paolo Magoga, coordinatore degli incontri e responsabile dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e Salvaguardia del Creato: «Dobbiamo tenere desta l’attenzione su questi argomenti che non riguardano solo i giovani ma ci coinvolgono tutti, anche come comunità cristiana. Fondamentale mettere insieme mondi diversi come la teologia e la giurisprudenza. Un’allenza tra valori che da sempre la Chiesa ritiene importanti».

L’incontro è stato organizzato dalla Commissione diocesana di Pastorale sociale e Salvaguardia del Creato in collaborazione con il Centro “Don Paolo Chiavacci”, l’associazione “Incontri con la Natura”, la “Fondazione Opera Monte Grappa”, la “Comunità Laudato sì” di Treviso.

L’ultimo incontro del ciclo sul Creato si svolgerà domani giovedì 30 settembre alle ore 20.30 presso la chiesa di S. Francesco a Treviso con la tavola rotonda sui valori del Creato dal titolo “C’è qualcuno in ascolto? Il creato interpella l’uomo”. Un dialogo con padre Ermes Ronchi, teologo, la botanica Katia Zanatta e l’idrogeologo Nico Dalla Libera. Condurrà il giornalista Umberto Folena. Iscrizioni al Link: https://forms.gle/CBXevvQcexyzGLTg8 . In streaming sul canale You Tube della diocesi di Treviso.

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