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Movida Catania, dura nota dei residenti: “Non vogliamo soluzioni di facciata”

Pubblicato il 5 Ottobre, 2021

Troppo tardi le istituzioni si sono svegliate per cercare di contenere il fenomeno della
c.d. MOVIDA SELVAGGIA, da anni, noi residenti, cerchiamo di avere un confronto
con le istituzioni governative ( Prefetto, Questore, Comandante dei Carabinieri ) e
cittadine ( Sindaci ed Assessori che si sono succeduti negli anni ) al fine di venire
coinvolti nella soluzione dei problemi che la Movida crea. Si è sempre preferito
privilegiare l’ascolto delle associazioni dei commercianti e delle loro ragioni senza mai
ascoltare e valutare le ragioni dei residenti. Questa politica miope è ciò che ha creato i
problemi di ordine pubblico di queste ultime settimane, che sono ben noti a noi
residenti da anni e che le Istituzioni, sopra indicate, hanno scientemente fatto finta di
non vedere”.

Comincia così la durissima nota diffusa dalle associazioni e i comitati dei residenti o proprietari di immobili del Centro
Storico di Catania (Associazione Centro Storico – Comitato Cittadino
Sciuti/Gemellaro – Comitato Cittadino Bellini- Comitato Cittadino Castello Ursino) in previsione della convocazione del Comitato per l’Ordine e la
Sicurezza Pubblica chiesto dal sindaco Salvo Pogliese al Prefetto.

LEGGI ANCHE: MOVIDA, POGLIESE CHIEDE AL PREFETTO RIUNIONE DEL COMITATO PER L’ORDINE E LA SICUREZZA

“Decine, le telefonate dei residenti ai numeri di emergenza per segnalare: Risse, Fuochi
d’Artificio, Musica ad alto Volume, assembramenti di soggetti senza mascherine,
intralcio al traffico stradale, violazioni al codice della strada ( ZTL non rispettata, auto
parcheggiate in doppia e tripla fila, moto parcheggiate sui marciapiedi , Piazza Teatro
Massimo ridotta d un parcheggio ), molestie al riposo dei residenti, locali che
occupano senza autorizzazioni la sede stradale, dehors selvaggi, pub trasformati in
discoteche, etc.etc.. – si denuncia – Le nostre segnalazioni si sono, sempre, scontrate con il muro di gomma dei numeri di emergenza ( i Vigili Urbani rispondono sempre che le pattuglie sono impegnate in un
incidente stradale, a voler dar credito al centralinista di turno pare che a Catania ogni
sera ci sia un ecatombe sulle strade cittadine; il 112 ci rimanda ai Vigili, in un
incredibile e vergognoso rimpallo di responsabilità e competenze )”.

“Nessun credito, quindi, i residenti possono dare a chi, al vertice delle nostre istituzioni
cittadine, ha volutamente ignorato le nostre richieste di aiuto – si afferma senza mezzi termini –
Siamo certi che le proposte che verranno dal Comitato per l’Ordine e la
Sicurezza Pubblica saranno soluzioni di facciata; qualche pattuglia posizionata in
Piazza Teatro Massimo, o Currò ( vista la recente aggressione ad un agente di Polizia,
che ha avuto il merito di svegliare il Sindaco ed il Questore ) non riusciranno a risolvere
il problema che oramai è di ordine pubblico. Intere bande di ragazzi in scooter e moto
di grossa cilindrata, incentivati da esercenti che offrono da bere a pochi euro, hanno
presso il possesso di quella che fu la Movida Catanese trasformandola nella
MalaMovida. Le strade il giorno dopo sono un tappeto di bottiglie, spesso rotte, e di sporcizia, atteso
che questi locali non si dotano di cestini di raccolta dei rifiuti”.

“A ridosso di via Di Prima, via Coppola e via Di Bartolo lo spaccio e la prostituzione
sono quotidiani ed a qualunque ora del giorno e della notte, con via vai continuo di
clienti, senza contare che spesso queste vie vengono utilizzate come orinatoi con
conseguenti disagi igienico sanitari, particolarmente gravi durante il periodo estivo,
per le forti esalazioni maleodoranti che impediscono di aprire le finestre che sporgono
sulle predette vie – si legge ancora nella nota – I numerosi B&B che insistono su questo territorio hanno subito disdette di prenotazioni e recensioni negative a causa delle condizioni di insicurezza ed illegalità
della zona. Il nostro centro Storico da manifesto della bellezza della nostra città è diventato un
luogo di degrado e malaffare, manifesto di una Gomorra, in salsa Catanese, che i
cittadini ed i turisti non meritano di vedere. Le associazioni sono però pronte ad interloquire con codeste autorità,
affinché vengano in breve tempo poste in essere iniziative di concreta e duratura
riqualificazione e controllo del territorio, anche attraverso un confronto con le
categorie dei commercianti per trovare un percorso comune che ridia dignità alla
nostra città” .

Non soltanto denunce, rabbia, amarezza, delusione. Ecco pure un elenco con 6 proposte alle istituzioni:


“Chiediamo maggiore sicurezza diurna e notturna, con la presenza di un
presidio delle forze dell’ordine, nei luoghi in cui è frequente l’assembramento
incontrollato ( Piazza Teatro Massimo, Piazza Currò, Piazza Castello Ursino,
Piazza Sciuti, Piazza Scammacca, Via di Sangiuliano, via Crociferi, via
Gemellaro, Via Di Prima via Teatro Massimo, via Michele Rapisardi, via
Coppola, via Pulvirenti ).

Un controllo, più incisivo, sugli esercizi commerciali ed associazioni culturali (
licenze, occupazione di suolo pubblico, dehors, autorizzazione alle serate da
ballo o più semplicemente il rispetto del contenimento del volume della musica
all’interno di un centro abitato. Controllo degli avventori per verificare se tali
locali siano luogo di ritrovo di soggetti pregiudicati, al fine di inibire e revocare
la licenza ai titolari dei locali ai sensi dell’art.100 T.U.L.P.S.).

Il rispetto del codice della strada: controllo delle auto parcheggiate in doppia e
tripla fila e sugli stalli dedicati ai disabili, delle moto parcheggiate sui
marciapiedi.

Chiediamo una quotidiana pulizia (che non deve limitarsi al semplice
spazzamento) delle vie e piazze più frequentate della Movida, cui deve
aggiungersi, a causa delle cattive abitudini consolidatesi in assenza di controllo,
periodiche disinfestazioni;

Posizionamento dei cestini porta rifiuti, i quali, proprio in questa zona, in cui
l’incidenza dei rifiuti per i cibi d’asporto è altissima, dovrebbero essere in
numero elevato e con conseguente manutenzione ordinaria;

Chiediamo, inoltre, un regolamento comunale che impedisca la vendita di
alcool dopo le 23,00 e che i ristoranti debbano chiudere entro le ore 24,00″.

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