Pubblicato il 6 Ottobre, 2021
Il Noma di Copenaghen dello chef René Redzepi, sale sul gradino più alto dei “The World’s 50 Best Restaurants Awards 2021”. Bene per l’Italia Lido 84 (15) Piazza Duomo (18), Le Calandre (26) e Reale (29)
Il Noma di Copenaghen dello chef René Redzepi, sale sul gradino più alto dei “The World’s 50 Best Restaurants Awards 2021” by S.Pellegrino & Acqua Panna, che torna – a due anni dall’ultima edizione, quando a vincere fu il Mirazur di Colagreco, oggi promosso nella hall of fame dei ristoranti “Best of the Best” – celebrando i ristoranti di 26 Paesi distribuiti su cinque Continenti. Il podio è completato dal secondo posto del Geranium, sempre a Copenaghen (Danimarca), e dal terzo posto dall’Asador Etxebarri di Atxondo (Spagna). Per il Noma, un riconoscimento al lavoro di chef Redzepi e del suo team, incentrato su ingredienti di stagione insoliti e per un menu rigorosamente stagionale, diviso in tre periodi: frutti di mare in inverno, verdure in estate, selvaggina e sapori della foresta in autunno. In una nuova location, e con un concept ed una proprietà anch’esse rinnovate, il Noma è un nuovo ristorante, eleggibile quindi nella classifica di The World’s 50 Best Restaurants, che ha già vinto nel 2010, 2011, 2012 e 2014.
Per il Belpaese, al top il Lido 84 dello chef Riccardo Camanini, una stella Michelin a Gardone Riviera, che sale alla posizione n. 15 della “Top 50”, scalando in una sola volta 63 posizioni, balzo che gli vale anche l’“Highest New Entry” per l’ingresso nella posizione più alta della 50 Best. Tre posizioni più giù, alla n. 18, il Piazza Duomo di Alba, tempio della cucina di Langa, tre stelle Michelin, condotto in cucina da chef Enrico Crippa, in partnership con la famiglia Ceretto, griffe del Barolo (in salita di 11 posizioni dalla n. 29 del 2019). Alla n. 26 ci sono quindi i fratelli chef Raffaele e Massimiliano Alajmo, che animano il tristellato Le Calandre di Rubano, saliti di 5 posizioni dal 2019, quando erano al n. 31. Poco più giù, Niko Romito, con il tristellato Reale di Castel Di Sangro, nel cuore d’Abruzzo, alla posizione n. 29. Nei giorni scorsi, invece, erano state svelate le posizioni dalla 51 alla 100, con le stelle dell’Uliassi di Mauro Uliassi e del St. Hubertus di Norbert Niederkofler rispettivamente alla posizione n. 52 e n. 54. Nella top 10, uno spaccato delle cucine migliori del mondo, con il Central di Lima alla posizione n.4, il Disfrutar di Barcellona al n. 5, il Frantzén di Stoccolma al n. 6, il Maido di Lima al n. 7, l’Odette di Singapore al n. 8, il Pujol di Città del Messico al n. 9 e il The Chairman di Hong Kong al n. 10.
La The World’s 50 Best Restaurants
1 Noma – Copenhagen
2 Geranium – Copenhagen
3 Asador Etxebarri – Atxondo
4 Central – Lima
5 Disfrutar – Barcelona
6 Frantzén – Stockholm
7 Maido – Lima
8 Odette – Singapore
9 Pujol – Mexico City
10 The Chairman – Hong Kong
11 Den – Tokyo
12 Steirereck -Vienna
13 Don Julio – Buenos Aires
14 Mugaritz – San Sebastian
15 Lido 84 – Gardone Riviera
16 Elkano – Getaria
17 A Casa do Porco – São Paulo
18 Piazza Duomo – Alba
19 Narisawa – Tokyo
20 Diverxo – Madrid
21 Hiša Frankp – Kobarid
22 Cosme – New York
23 Arpège – Paris
24 Septime – Paris
25 White Rabbit – Moscow
26 Le Calandre – Rubano
27 Quintonil – Mexico City
28 Benu- San Francisco
29 Reale – Castel di Sangro
30 Twins Garden – Moscow
31 Restaurant Tim Raue – Berlin
32 The Clove Club – London
33 Lyle’s – London
34 Burnt Ends – Singapore
35 Ultraviolet by Paul Pairet – Shanghai
36 Hof Van Cleve – Kruishoutem
37 SingleThread – Healdsburg
38 Boragó – Santiago
39 Florilège – Tokyo
40 Sühring – Bangkok
41 Alléno Paris au Pavillon Ledoyen – Paris
42 Belcanto – Lisbon
43 Atomix – New York
44 Le Bernardin – New York
45 Nobelhart & Schmutzig – Berlin
46 Leo – Bogotá
47 Maaemo – Oslo
48 Atelier Crenn – San Francisco
49 Azurmendi – Larrabetzu
50 Wolfgat – Paternoster