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Lockdown selettivo (e regola 3G) in Austria, se l’epidemia dovesse peggiorare

Pubblicato il 23 Ottobre, 2021

Austria. Se l’epidemia di Coronavirus dovesse peggiorare, scatterà un lockdown selettivo che colpirà soltanto i non vaccinati: lo ha annunciato il governo austriaco, composto dai Popolari e Verdi.. “Stiamo per imbatterci in una pandemia di non vaccinati, la maggior parte dei pazienti in terapia intensiva non sono vaccinati contro il Covid-19: deve essere chiaro a queste persone che hanno una grande responsabilità, abbiamo troppi procrastinatori ed esitanti, troppi che non sono riusciti a farsi vaccinare, vaccinatevi”. Sono le parole del cancelliere austriaco, Alexander Schallenberg. Questi ha reso note le possibili nuove restrizioni, in caso di peggioramento della situazione nelle terapie intensive.

Il governo austriaco, anche su proposta del ministro della Salute, Wolfgang Mueckstein, ha aggiunto due livelli di allerta con le rispettive misure: il quarto ed il quinto. Nell’ultima settimana, in questa nazione i contagi da Covid-19 hanno avuto un sensibile aumento. Se il numero dei pazienti in terapia intensiva dovesse raggiungere quota 600 (pari al livello 5), ovvero il 30% dei letti disponibili sul territorio austriaco, scatterà il lockdown: ma esso riguarderà soltanto le persone non vaccinate.
Si attende per il primo novembre la ‘regola 3G’ per accedere sul posto di lavoro: è simile al green pass italiano. Sono queste le 3G: ‘geimpft’ (vaccinati), ‘genesen’ (guariti da sei mesi) o getestet (testati).

Ora ci sono 224 pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva e siamo al livello 1. Il ‘livello 3’ potrebbe entrare in vigore se fossero raggiunti i 400 pazienti Covid in terapia intensiva. Si parlerebbe allora della ‘regola 2.5G’, favorevole a vaccinati, guariti e persone che abbiano attuato un tampone molecolare (Pcr). Questo significa che i test rapidi non sarebbero più validi.
Se si raggiungessero i 500 pazienti in rianimazione (parliamo del livello 4) per accedere al posto di lavoro, al ristorante, nelle strutture alloggiative, partecipare agli eventi e sottoporsi a visite mediche, non sarebbe più valido alcun tipo di tampone: sarebbe in vigore la ‘regola 2G’, con accesso possibile soltanto per vaccinati e guariti.

E ancora: se la situazione dovesse peggiorare, ovvero se ci fossero 600 posti letto di terapia occupati (il 30%), scatterebbe il ‘livello 5’: il lockdown per le persone non vaccinate. Ciò significherebbe, secondo quanto affermato dal governo, che gli appartenenti a questa categoria di persone potrebbero uscire soltanto per motivi di lavoro o necessità quotidiane. Ricordiamo che attualmente i posti letto in rianimazione sono 224: siamo al ‘livello 1’.
In sintesi, livello 2 scatterà con 300 posti letto occupati, il livello 3 con 400. La situazione non appare rosea, il vaccino è la chance: il governo ha avvertito.

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