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Squid Game, è allarme nelle scuole salentine. La denuncia di una dirigente scolastica

Pubblicato il 28 Ottobre, 2021

Impazza il fenomeno Squid Game in tutto il Mondo. la serie Tv coreana è Il fenomeno del momento e continua a far registrare numeri da record, ma anche a scatenare infinite polemiche. C’è una petizione di alcuni genitori che vorrebbero vietarla e bandirla e poi c’è chi già denuncia l’allarme emulazione tra i più piccoli. Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di un ragazzino di origine brasiliana che cercò di darsi fuoco in classe, anche se il fatto non era riconducibile alla serie Tv del momento. Oggi, invece, parliamo della denuncia fatta da una dirigente scolastica salentina in merito ad alcuni giochi fatti a scuola ed ispirati a Squid Game. La serie Tv trasmessa su Netflix, pur essendo vietata ai minori di 14 anni, è vista da tantissimi bambini e questo sembra non avere un riscontro positivo tra di loro. Il dibattito sull’opportunità di metterla in onda o di bandirla è apertissimo.

Squid Game, la denuncia della preside. Il contenuto della circolare

Sulla presunte emulazioni della Serie Squid Game nei giochi tra adolescenti e bambini, ha parlato la preside dell’istituto comprensivo Rina Durante di Melendugno e Borgagne, Anna Carati che con una circolare ha invitato i genitori dei ragazzini ad essere vigili. Questo il contenuto della circolare: “Gli episodi sono tutti costellati da immagini cruente, e la trama è incentrata apparentemente tutta sulla violenza. Purtroppo, come spesso accade, il telefilm ha ammaliato anche i bambini più piccoli. Da alcune frasi e dai giochi visti praticare dai ragazzi durante le pause dall’attività didattica, i docenti hanno compreso che anche i nostri alunni si sono lasciati affascinare dalla serie e tentano di imitarla. Con la circolare si intende portare all’attenzione di tutta la comunità educante: docenti, genitori, ma anche catechisti, responsabili delle associazioni sportive e ricreative del territorio, nonché dell’Amministrazione comunale, il fenomeno al fine di collaborare tutti insieme per spiegare l’importanza del rispetto della sacralità della vita”.

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