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Uccise ex moglie, confermata condanna a 30 anni, l’avvocato aveva invocato il “delitto d’onore”

giudicato con il rito abbreviato; la Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta ha confermato, per Marraro, la condanna a 30 anni di reclusione ma, i giudici hanno escluso la circostanza aggravante della crudeltà.

Pubblicato il 5 Novembre, 2021

Filippo Marraro, imputato dell’omicidio della ex moglie, Loredana Calì, l’1 aprile 2019 a Catenanuova, è stato giudicato con il rito abbreviato; la Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta ha confermato, per Marraro, la condanna a 30 anni di reclusione ma, i giudici hanno escluso la circostanza aggravante della crudeltà.

L’imputato e la moglie, si erano separati poco prima del delitto, la coppia aveva due figli, ma il marito non si era mai rassegnato alla separazione.

Marraro accusava la donna di avere relazioni extraconiugali; il suo difensore ha anche fatto riferimento al delitto d’onore sostenendo che l’uomo avesse ucciso accecato dalla gelosia.

L’imputato, armato di una pistola, costrinse – il giorno che uccise Loredana – a salire in auto, recandosi nella casa di campagna che la coppia aveva. La donna, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, si sarebbe inginocchiata per chiedere pietà, ma Filippo Marraro avrebbe sparato ugualmente, uccidendola.

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