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Lavoratori settore inclusione scolastica alunni disabili: sottoscritto accordo tra Comune di Catania, Cisl e Fp Cgil

L’accordo è stato sottoscritto nella giornata di ieri.

Pubblicato il 12 Novembre, 2021

Riconoscimento economico e recupero delle ore lavorative per il servizio non prestato nelle giornate di chiusura prolungata delle scuole per gli ultimi eventi meteorologici nel mese di ottobre. E la convocazione del tavolo per sottoscrivere l’intesa sul nuovo regolamento comunale che recepisce le linee guida regionali. Sono i punti principali dell’accordo sottoscritto ieri, al Comune di Catania, tra l’assessore alle Politiche sociali, Giuseppe Lombardo, e le organizzazioni sindacali Cisl e Cgil, a favore dei lavoratori del settore dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità (assistenti all’autonomia/comunicazione e igienico-personale).

Per la Cisl di Catania, che ha fortemente richiesto e ottenuto l’accordo, erano presenti il segretario generale Maurizio Attanasio, la segretaria territoriale Lucrezia Quadronchi, e i segretari generali Danilo Sottile (Cisl Fp Catania) e Rita Ponzo (Fisascat Cisl Catania). In particolare, l’accordo, frutto di una costruttiva contrattazione, prevede una parte economica, con il riconoscimento del 50 per cento della retribuzione che sarebbe spettata ai lavoratori e per il 50 per cento la possibilità di recuperare, entro il mese di dicembre, le ore non lavorate per cause non imputabili al lavoratore, come prevede l’art. 1256 c.c., che è il caso della chiusura prolungata delle scuole a causa dell’allerta meteo avvenuta il mese scorso.

“L’importanza dell’accordo raggiunto con il Comune di Catania, che è il primo dell’area metropolitana a fare ciò – commentano con soddisfazione Attanasio e Quadronchi – sta non solo nella componente economica, che rappresenta comunque un principio di equità di trattamento, quanto soprattutto nell’aver riconosciuto finalmente il valore professionale di tali importanti figure nell’ambito dell’inclusione scolastica e la loro equiparazione ai diritti di tutti gli altri lavoratori subordinati a tutti gli effetti, considerato che esse per anni sono state private dei più fondamentali diritti contrattuali dai propri datori di lavoro. C’è anche molto da fare in tema di rispetto del CCNL che equivale al rispetto dei diritti, ma anche alla dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. Il risultato raggiunto è di fondamentale importanza e andrà collegato all’approvazione delle linee guida emanate dall’assessorato regionale al Lavoro e alla Famiglia. Ciò consentirà anche al Comune di Catania di tagliare per primo in Italia il traguardo del riconoscimento dei diritti e del livello di professionalità dei lavoratori del settore dell’inclusione scolastica. Di ciò va dato merito alla sensibilità dell’assessore Giuseppe Lombardo e alla disponibilità e alla collaborazione dei funzionari dell’assessorato alle Politiche sociali comunali. Il passaggio successivo, adesso, dovrà consumarsi entro la settimana prossima, con la riconvocazione delle parti presso l’assessorato, per sottoscrivere il nuovo Regolamento comunale Asacom, che recepisce quanto indicato dalle Linee Guida regionali (dove anche qui la Cisl ha dato un importante contributo), e che è stato il prodotto di lunghe e costruttive sedute di confronto e contrattazione”.

La segreteria provinciale della Cisl etnea, assieme alle federazioni di categoria Fisascat e Funzione pubblica, il 27 ottobre scorso aveva già scritto alle cooperative sociali (datori di lavoro), al Dipartimento Politiche Sociali della Città Metropolitana di Catania e ai Servizi sociali dei Comuni della provincia di Catania per rappresentare i problemi dei propri iscritti e chiedere l’accordo. Le lavoratrici e i lavoratori impegnati nei servizi di inclusione scolastica, a scuole chiuse, infatti, si vedevano ingiustamente non riconosciuta alcuna retribuzione per l’intera settimana di chiusura. I datori di lavoro indicavano un eventuale recupero delle ore (condizione non certamente possibile alla fine del mese) e/o di ferie forzate (con il rischio di incorrere in esuberi di ferie e la decurtazione dello stipendio, come già spiacevolmente accaduto negli anni addietro).

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