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A Palazzo Vecchio l'incontro con Yasmeen al-Najjar, giovane palestinese attivista per i diritti umani (leggi la sua storia)

A Palazzo Vecchio l’incontro con Yasmeen al-Najjar, giovane palestinese attivista per i diritti umani (leggi la sua storia)

Pubblicato il 30 Ottobre, 2021

“Come Presidente della Commissione Pace e Diritti umani, insieme al presidente del Consiglio comunale, Luca Milani e alla presidente e vicepresidente della Commissione Pace di Bagno a Ripoli, abbiamo incontrato Yasmeen al-Najjar, una giovane palestinese, attivista per i diritti umani. Questa giovane donna di 24 anni con una protesi alla gamba, all’età di soli 3 anni fu vittima dì un tragico incidente in cui fu investita da un camion nel suo villaggio. Quest’ultimo è circondato da colline, colonie israeliane e check point dell’esercito che ritardarono l’arrivo dei soccorsi, perciò quando Yasmeen arrivò in ospedale non restò che  amputarle la gamba destra fin sopra il ginocchio.

Nonostante ciò Yasmeen non ha mai rinunciato alle sue passioni, tra queste l’alpinismo. Dopo un anno di pratica a 17 anni, si rese protagonista di un’impresa memorabile scalando il Kilimangiaro e trasformando la sua tenacia in un’iniziativa umanitaria: Climb for Hope supportata dalla Ong Palestine children’s relief fund (Pcrf) di Ramallah per aiutare gli arabi disabili ed i feriti di guerra.

Con lei c’erano Luisa Morgantini, figura importante nel panorama degli attivisti italiani sui diritti umani, e altri rappresentanti di Assopace Palestina; ci siamo confrontati su ciò che sta accadendo nei territori occupati, sulla campagna a sostegno degli agricoltori palestinesi i cui raccolti di olive sono stati recentemente bruciati da coloni o dall’esercito, sulla sospensione delle elezioni e il ruolo unificante e di pacificazione che potrebbe svolgere Marwan Barghuthi, da 19 anni in carcere a causa del suo impegno nella lotta per la fine dell’occupazione dei territori palestinesi da parte del governo israeliano. Yasmeen ci ha parlato delle terribili condizioni di vita nei territori occupati, di un processo di continua e graduale perdita di diritti, in una nuova forma di apartheid che nega diritti e dignità a uomini e donne, bambine e bambini palestinesi. Yasmeen ci ha detto che mai la speranza di pace potrà essere sottratta, anche se la rassegnazione e la disperazione accompagnano la quotidianità del suo popolo. Firenze, città di pace e aperta al dialogo non può non ascoltare la richiesta di aiuto e di svolgere una funzione di mediazione, affinché le luci non si spengano definitivamente su quella parte di mediterraneo non così lontana da noi“. Questo l’intervento di Donata Bianchi, presidente Commissione Pace e Diritti umani.

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