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rissa

“A Rosina avevano tolto tutto. Era impaurita”. E’ stata soffocata. Nelle prossime ore forse la verità sull’omicidio

Troppi elementi per non sapere che si omicidio si è trattato, ma pochi ancora per incastrare gli autori. Eppure il cerchio si sta chiudendo. L’autopsia conclusa a notte svela che Rosina Cassetti, 78 anni, è stata verosimilmente soffocata nella sua abitazione di via Pertini a Montecassiano, in provincia di Macerata, nella notte di Natale. In quelle ore in casa c’erano il marito, Enrico Orazi, la figlia Arianna di 48 anni e il giovane nipote ventenne Enea. Sono indagati con le ipotesi di reato di omicidio volontario e favoreggiamento. Un atto dovuto, come avviene in questi casi. Ma nelle ultime ore, c’è anche la simulazione di reato.

Gli inquirenti indagano in queste ore le troppe coincidenze che portano alla tesi di “omicidio all’interno delle mura familiari”: già alle cinque e mezzo della sera al campanello non rispondeva nessuno secondo il racconto dei vicini, il cancello della villetta non sarebbe stato forzato, i cani di grossa taglia, due molossi, non avrebbero abbaiato né prima né dopo, solo una parte della casa sarebbe stata messa a soqquadro. 

Poi si è scoperto che Rosina, morta soffocata, viveva nel terrore, come ha raccontato un’amica, e le avevano tolto quasi del tutto soldi, cellulare, auto. Rosina viveva in una parte “delimitata” della sua casa, come hanno detto altre persone che la conoscevano. Aveva preso appuntamento – l’incontro era previsto per domani – con un avvocato e quasi certamente per denunciare presunte violenze.

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