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‘Abusi sessuali sui nipotini’: indagato dirigente della Lega Pro

Pubblicato il 23 Giugno, 2021

Un dirigente della Lega Pro sotto inchiesta per presunti abusi sessuali sui due nipoti. Secondo il corrieresalentino.it, la Procura di Lecce (pm Giorgia Villa) ha chiuso le indagini su un 61enne di origini toscane, con un ruolo direttivo nei ranghi della Lega. Ci sono le accuse nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato all’insospettabile molestatore: violenza sessuale aggravata e continuata. Nei confronti della nipotina di neppure di 10 anni, ora tredicenne, e del nipote, ormai maggiorenne, iniziati quando il ragazzo aveva dieci anni.

Due vittime, dunque. Ragazzi con cui nel Salento il dirigente ha sempre trascorso d’estate o durante le vacanze di Natale qualche giorno di vacanza. Dal 2016 al 2018, la ragazzina sarebbe stata vittima di attenzioni sessuali e abusi compiuti dallo zio. Diverse le occasioni in cui l’uomo avrebbe abusato del nipote in casa dei nonni paterni tra il 2011 e il 2015. Davanti al computer e approfittando di momenti in cui rimaneva da solo con il ragazzo.

Più episodi che la vittima avrebbe tenuto tra i suoi segreti per anni. La svolta è arrivata nel 2019. Il giovane si è confidato con una cugina più grande, a cui ha rivelato le attenzioni che lo zio gli avrebbe rivolto per anni: l’ultimo episodio era avvenuto nel 2015. E, prevedibilmente, è scattato un secondo allarme su eventuali molestie che l’insospettabile molestatore avrebbero potuto riservare sulla sorella più piccola. Terribili sospetti. Che si sono tramutati in indizi quando la minore è stata contattata per telefono dal fratello e dalla cugina rivelando di aver ricevuto lo stesso trattamento dallo zio. Anni prima. Nell’estate del 2017 e sempre in casa dei nonni in più occasioni.

Le confessioni sono finite all’orecchio dei genitori dei due ragazzi. E dopo un incontro con il dirigente per chiedere spiegazioni sul racconto dei figli, i due si sono presentati in caserma per sporgere denuncia e consentire così ai carabinieri del posto di avviare le indagini confluite in una prima informativa negli uffici della Procura di Lecce.

Sono scattati a quel punto i primi accertamenti e, nei mesi scorsi, la ragazzina è stata sentita con la forma protetta dell’incidente probatorio per confermare o meno le accuse nei confronti dello zio alla presenza dell’allora gip Edoardo D’Ambrosio e degli avvocati delle parti: Cristiana Manfredi e Massimo Manca per l’indagato e Giuseppe Corleto e Andrea Rosafio per i ragazzi e i loro genitori. Una perizia affidata ad una psicologa ha poi accertato l’attendibilità delle dichiarazioni della bambina e la sua capacità a testimoniare. Depositati gli esiti della perizia, la Procura ha chiuso le indagini. Prevedibilmente l’inchiesta penale ha creato più di qualche imbarazzo per il Dirigente chiamato a dover fornire le dovute spiegazioni su tali accuse che potrebbero portare ad un’interruzione del rapporto professionale.

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