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Adriano Celentano e il rimpianto per “L’italiano”: “Ho fatto una ca***ta mondiale”

Pubblicato il 23 Agosto 2023

Il mondo della musica italiana piange Toto Cotugno, morto all’età di 80 anni dopo una lunga malattia. Sono tantissimi i musicisti, i cantanti e i personaggi dello spettacolo che hanno voluto dedicare un pensiero al cantante diventando celebre per alcune hit, su tutte “L’italiano”.

Ebbene proprio dietro questa canzone si nasconde una storia per certi versi curiosa. La canzone era stata scritta da Toto Cotugno, ma avrebbe dovuta interpretarla Adriano Celentano che invece rifiutò e proprio il Molleggiato con un lungo post su Instagram ha spiegato il motivo del suo rifiuto.

Le hit scritte da Toto Cotugno per gli altri cantanti

Toto Cotugno non era solo un grande cantante, ma anche un autore di grande spessore, infatti molte delle hit italiane interpretate da importanti artisti portano la sua firma.

Il cantante siciliano ha scritto diverse canzoni per Ornella Vanoni, Gigliola Cinquetti, Dalida e Domenico Modugno, giusto per citarne alcuni, ma vanta diverse collaborazioni anche con Adriano Celentano per il quale ha scritto hit di successo come “Soli” e “Il tempo passa e se ne va”.

C’è chi dice no

Toto Cotugno aveva scritto “L’italiano” proprio per Celentano, ritenendo che quel brano fosse cucito su misura per lui. Il Molleggiato però rifiutò e così Cotugno decise di portare la canzone al Festival di Sanremo del 1983, classificandosi quinto, ma quella canzone entrerà di diritto nella storia della musica italiana.

Il pubblico apprezzò a tal punto quella canzone che gli consentì di vincere il concorso Totip “Cantanti e vincenti”, facendo entrare di diritto Toto Cotugno nell’Olimpo dei cantanti italiani.

I motivi del grande rifiuto

Ma perché Adriano Celentano rifiutò di cantare quella canzone che, a detta di Cotugno, era stata scritta proprio per lui?

Lo stesso Molleggiato ha spiegato i motivi del suo rifiuto in un lungo post su Instagram che inizia così: “Ciao Toto! …ricordo che eravamo in macchina… una cinquecento credo, e tu insistevi perché io incidessi “L’italiano”. Una superbomba appena ultimata la notte prima che ci vedessimo. “Non ho dormito tutta la notte” -mi dicesti- “pensando al successo che faremo, tu come interprete, e io come autore”, il brano era davvero FORTE!!!”.

Dopo questo preambolo Celentano entra più nei dettagli: “Ma ciò che più di tutto mi frenava era proprio la frase piu’ importante: “IO SONO UN ITALIANO VERO”. Una frase oltretutto insostituibile, in quanto e’ proprio su questa che si regge l’intera impalcatura di quella grande opera.

E io sentirmi pronunciare: “SONO UN ITALIANO VERO” mi sembrava di volermi innalzare. Lui non credeva alle sue orecchie: “ma non capisci che e’ proprio questo il punto, io l’ho scritta pensando a te, perché tu sei davvero un italiano vero.” “Si lo so”-gli dissi io-“però non mi va di dirlo io…”.

A distanza di anni Celentano però si è pentito di quel rifiuto, anche se ha reso omaggio a Cotugno per la sua straordinaria interpretazione: “Non sempre ma a volte la troppo scrupolosità si può trasformare in una ca***ta mondiale. Però nonostante tu l’abbia cantata come l’avrei cantata io, oggi, se la dovessi ricantare la canterei esattamente come l’hai cantata tu! Eri e rimarrai, un grande indimenticabile! Ti voglio bene. Adriano”.