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Consorzio di bonifica interno, Imprudente: nominato il nuovo commissario

Agricoltura, Imprudente (Lega) contro Pepe (Pd): ruolo dell’agricoltura nel contesto regionale

Pubblicato il 10 Novembre, 2020

Agricoltura. “In merito alle affermazioni dell’ex assessore Dino Pepe sulla situazione dell’agricoltura abruzzese, lascia sorpresi la distorsione della realtà o, probabilmente, la pura e semplice mancanza di conoscenza di un argomento che sarebbe dovuto essere il suo pane quotidiano per cinque anni” – afferma il vicepresidente della giunta regionale con delega all’Agricoltura Emanuele Imprudente.
“Riguardo al bando Covid-19 per gli agricoltori, Pepe dovrebbe sapere che l’Abruzzo ha fatto la consapevole scelta di andare oltre la platea degli operatori agrituristici quali unici soggetti beneficiari della misura, distinguendosi rispetto alle altre regioni italiane e rischiando una linea in controtendenza nei confronti di Bruxelles; infatti, al bando hanno potuto aderire anche Pmi di trasformazione attive nei settori vitivinicolo, orticolo, olivicolo, del lattiero-caseario, della carne ovicaprina e del settore florovivaistico, con il requisito imprescindibile, sia chiaro, della perdita di liquidità causata dalla pandemia. Le somme residue certamente non andranno perse, anzi, siamo lieti di poterle utilizzare per altre misure in funzione anticovid da emettere a breve”.
“Sul Psr abruzzese, solo qualche dato:
– in poco più di un anno abbiamo erogato alle imprese agricole abruzzesi più di 110 milioni di euro, ossia quasi il 25% dell’intero budget messo a disposizione dell’Abruzzo per 7 anni.
– nei dieci mesi del 2020 i bandi Psr pubblicati sono undici per le misure legate agli investimenti, più tutte le misure a superficie annuali, per un totale di 20 bandi, tutti presenti sul sito della Regione, sarebbe bastato un clic per informarsi.
– 6 ulteriori bandi sono pronti ed usciranno nei mesi prossimi entro marzo, come da cronoprogramma approvato ufficialmente e, anche questo, pubblicato sul sito”.
“Abbiamo dato una forte accelerazione alla spesa, moltiplicando le istruttorie di bandi, favorendo le anticipazioni dei contributi, creando fondi di garanzia regionali, rafforzando l’assistenza tecnica, riorganizzando la struttura, stipulando convenzioni con gli ordini dei periti agrari e, a breve, anche con gli agrotecnici, fino a riarruolare anche i pensionati”.
“Evidenzio anche che, grazie alla nostra insistenza e costanza, migliaia di vecchie pratiche ferme per errori e bug telematici che ne bloccavano l’iter sono state definite e liquidate”.
“Ovviamente la pandemia ha creato molte difficoltà in merito a tutte le procedure connesse, obbligando tante aziende a chiedere proroghe per ultimare o iniziare i lavori, o inducendo le organizzazioni agricole a chiedere di posporre i termini per la chiusura dei bandi in essere e rinviare l’emissione dei nuovi bandi (vedi ad esempio gli agriturismi).
Sulla chiosa in merito a presunti ‘diktat romani, orticelli politici e tempi bui’ credo che il consigliere Pepe abbia sofferto troppo nei suoi 5 anni da assessore della sindrome di Stoccolma da parte dell’ex governatore, e non si faccia capace del ruolo che l’agricoltura sta ora assumendo nel contesto regionale“.

Dino Pepe (Pd): “E’ un momento buio per la nostra agricoltura”

Dino Pepe (Pd), ex assessore all’Agricoltura, aveva dichiarato ieri quanto segue: “A quasi due anni dal suo insediamento l’assessore Imprudente ancora cerca di mascherare i fallimenti suoi e della Giunta del Governatore romano provando, in maniera goffa ed imbarazzante, a scaricare la colpa su chi lo ha preceduto. Peccato però che le colpe del flop del bando per il sostegno eccezionale a favore di agricoltori e Pmi del comparto agricolo particolarmente colpiti dalla crisi generata dal Covid-19 siano da imputare esclusivamente a lui ed alla maggioranza di centrodestra che hanno impostato un bando palesemente sbagliato, che ha penalizzato l’intero mondo agricolo abruzzese. Un dato questo oggettivo e sul quale, purtroppo per lui, Imprudente ha poco da scaricare sul passato, visto che è stato realizzato pochi mesi fa, sotto la sua gestione… o anche su questo vuole raccontarci frottole?”. E ancora: “In effetti poi, leggendo la risposta dell’assessore Imprudente, questi non ha fatto altro che confermare, candidamente, quanto da me sollevato, ammettendo implicitamente le proprie colpe e confermando gli errori marchiani commessi nella predisposizione di questo bando, confessando inoltre come manchino 28 milioni di euro per evitare il disimpegno dei fondi per il Psr Abruzzo, un moto di onestà che, se da un lato gli fa solo onore, dall’altro però non cancella il danno causato al comparto, quando sarebbe bastato confrontarsi con i portatori d’interesse e ascoltare i consigli e le proposte. Purtroppo però, ancora una volta, l’ottusa testardaggine di una maggioranza, che in maniera supponente pensa solo a rigare dritto senza ascoltare nessuno, ha generato danni pesanti per l’agricoltura abruzzese che si trova, nuovamente, a fare i conti con la crisi senza poter contare sulle ‘miracolose’ risorse promesse dalla Giunta Marsilio. E’ un momento buio per la nostra agricoltura e la cosa che mi spaventa di più è che vediamo ormai l’assessore Imprudente stanco e fermo sulle gambe, quasi non sappia più a che santo votarsi, schiacciato dai diktat romani, a cui nulla importa dell’agricoltura abruzzese, e dalle bizze della sua maggioranza che tratta questo settore strategico dell’economia abruzzese come il proprio ‘orticello politico’, mostrando incapacità nel fornire risposte attente ed adeguate. Sono veramente preoccupato, se l’unica cosa che sanno fare è dare ancora la colpa a chi li ha preceduti, dopo quasi due anni temo che arriveranno tempi bui per l’agricoltura abruzzese. Anch’io avrei potuto tranquillamente scaricare tutto sul mio predecessore… la situazione dei consorzi, dei centri di ricerca, del bando post sisma 2009 (misura 126), etcetera… ma non l’ho fatto. Assessore Imprudente, è lei il responsabile, da quasi due anni, del comparto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il bando Covid-19 è stato un vero flop e c’è ancora il rischio disimpegno di quasi 30 milioni”.

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