Pubblicato il 2 Novembre 2022
Mignini è lo stesso pubblico ministero che si era battuto per incarcerare Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia il il 2 novembre del 2007.
Il pubblico ministero ha affermato di avere ora una “buona opinione” della Knox e che si scrivono tramite WhatsApp.
La corrispondenza di Amanda Knox con il pubblico ministero Mignini si era già iniziata quando lei gli ha scritto delle lettere, consegnate dal prete intermediario don Saulo Scarabattoli, prima di passare alla piattaforma di messaggistica WhatsApp.
Per l’omicidio di Meredith Kercher la studentessa americana Amanda Knox, all’epoca 20 anni, e il suo fidanzato italiano Raffaele Sollecito, che ne aveva 23, furono arrestati quattro giorni dopo e furono condannati al processo due volte.
“Nelle mie sentenze c’è scritto: in concorso con Amanda Knox e Raffaele Sollecito, e nessuno dei giudici mi ritiene autore materiale del delitto. Poi loro due vengono assolti. Allora io chiedo: con chi ho concorso?”, ha dichiarato di recente Rudy Guede, unico condannato definitivamente per la morte di Meredith, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
E ancora: quella drammatica notte del 1° novembre 2007 “Io c’ero in quella casa, chi lo nega? C’erano le mie tracce sul luogo del delitto, certo. Mica stavo fermo in un angolo. Ero con Meredith, ci siamo scambiati effusioni, abbiamo avuto un approccio sessuale, sono andato al bagno, ho provato a fermare il sangue che le usciva dal collo… la paura ha preso il sopravvento e sono scappato come un vigliacco lasciando Mez forse ancora viva. Di questo non finirò mai di pentirmi. Ma avevo 20 anni e avevo davanti una ragazza agonizzante, l’ho soccorsa ma poi la mente è andata in tilt”.