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Teatro di Corte

Teatro di Corte

3 giorni di apertura straordinaria del Teatro di Corte. Ecco quando

Tre giorni di apertura straordinaria del Teatro di Corte della Reggia di Caserta seguendo tutte le norme anticovid

Pubblicato il 17 Ottobre, 2020

Da giovedì 22 a sabato 24 ottobre, i visitatori della Reggia di Caserta potranno godere nuovamente delle suggestioni del gioiello vanvitelliano. Sono previsti, infatti, tre giorni di apertura straordinaria del Teatro di Corte.

Ecco le modalità di accesso al Teatro di Corte

Il 22, 23 e 24 ottobre le visite saranno possibili dalle 9.30 alle 18.30. In considerazione della dimensione degli ambienti, nel rispetto delle misure anti Covid, l’accesso sarà consentito a gruppi di massimo 5 persone in base a turni di circa 15 minuti.

Sarà permesso un breve stazionamento sul palco reale e in platea. L’attesa del proprio turno avverrà nel cortile adiacente all’ingresso del Teatro di Corte.

Durante tutta la visita sarà obbligatorio indossare la mascherina e mantenere il distanziamento fisico di almeno un metro. Non è consentito toccare opere, arredi e suppellettili.

La visita al Teatro di Corte è inclusa nel titolo di accesso al percorso museale degli Appartamenti Reali.

I biglietti sono acquistabili esclusivamente online sulla piattaforma TicketOne o collegandosi al link https://bit.ly/prenotazioniReggiadiCaserta​. ​La bigliettazione in sede è sospesa.

La storia del Teatro di Corte

​Il Teatro di Corte, progettato da Luigi Vanvitelli, fu inaugurato nel gennaio del 1769 dalla coppia reale, Ferdinando e Maria Carolina. Si trova al pian terreno, al centro del lato occidentale del Palazzo. Nel suo progetto originario, Luigi Vanvitelli aveva previsto un edificio isolato, che avrebbe potuto accogliere un vasto pubblico, ma Carlo di Borbone preferì invece un teatro ad esclusivo uso della corte. Lo spazio interno è scandito da colonne in alabastro abbinate a pilastri di breccia rossa, sormontati da capitelli dorati. L’affresco della volta, contornato dalle nove muse, raffigura Apollo che calpesta il pitone, simbolo del vizio, ed è opera di Crescenzo La Gamba (1749-1783). Il palcoscenico è affiancato dalle statue di Orfeo e Anfione.

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