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Approvato piano riordino demanio e patrimonio immobiliare comunale in concessione

Procedere con la verifica e ricognizione integrale del patrimonio immobiliare comunale, verificare titoli di assegnazioni, continuando però a garantire le attività sociali e culturali, ma anche imprenditoriali, che utilizzano beni comunali, purché in regola con il versamento del canone.

Pubblicato il 4 Gennaio, 2021

Procedere con la verifica e ricognizione integrale del patrimonio immobiliare comunale, verificare titoli di assegnazioni, continuando però a garantire le attività sociali e culturali, ma anche imprenditoriali, che utilizzano beni comunali, purché in regola con il versamento del canone.

La Giunta capitolina ha dato mandato al Dipartimento Patrimonio e Politiche Abitative di aggiornare e superare il piano di riordino del patrimonio immobiliare indisponibile in concessione previsto dalla Delibera 140 del 2015, prevedendo anche l’applicazione di misure temporanee di salvaguardia che tengono conto delle criticità dell’emergenza sanitaria da Covid-19, consentendo alle realtà che svolgono attività importanti per la città, di proseguire le attività fino al termine delle procedure amministrative per la nuova assegnazione.

Nello specifico l’azione di riordino svolta dal Dipartimento, coordinandosi con i Municipi, le altre Strutture Capitoline e la Polizia Locale, procederà quindi secondo un cronoprogramma a tappe definite:

– entro 18 mesi, si concluderanno le attività di verifica dei requisiti in capo agli utilizzatori degli immobili, delle attività e della coerenza delle stesse con quella prevista dal titolo originario di assegnazione e con il supporto di Aequa Roma si procederà alla verifica della regolarità contabile dei rapporti.

– entro 3 anni si concluderanno tutte le attività di ricognizione e regolarizzazione amministrativa, compresi i sopralluoghi e la redazione di una due diligence con il supporto della Società Risorse per Roma per le verifiche tecniche, urbanistiche, edilizie e catastali degli immobili.

Questo intervento consentirà di ricondurre gli immobili già reimmessi nel possesso dell’Amministrazione o da riassegnare in concessione alla corretta destinazione edilizia ed urbanistica, attività che potrà essere attivata anche per gli immobili attualmente utilizzati, di aggiornare i canoni e individuare eventuali lavori di manutenzione straordinaria.

Questa fase vedrà il coinvolgimento delle Direzioni Tecniche Municipali competenti per territorio e del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica.

Il provvedimento, tiene conto di misure di salvaguardia temporanee che contemplano il protrarsi delle misure straordinarie adottate dal Governo per l’emergenza epidemiologica da Covid-19, e delle esigenze di molte associazioni presenti sul territorio in immobili di proprietà capitolina che, in questo periodo, si sono attivate a favore della collettività, assicurando interventi di prima necessità a famiglie in difficoltà economica e sociale.

Infine, l’aggiornamento del cronoprogramma, nell’attesa di una ricognizione amministrativa e tecnica integrale, consentirà di salvaguardare il patrimonio scongiurando il rischio di occupazioni abusive oltre che il depauperamento e degrado degli immobili, scongiurando altri aggravi per le casse comunali anche causa di procedure contabili ed erariali.

L’emergenza sanitaria Covid-19 ha provocato delle criticità eccezionali di cui dobbiamo tenere conto, anche per assicurare che ogni fase di riacquisizione si svolga con certezza e celerità amministrativa, salvaguardando le realtà associative che soprattutto in questa fase hanno sostenuto famiglie e imprese e prevenendo potenziali problemi di disagio sociale e di ordine pubblico. L’impegno è portare avanti il procedimento di riordino nel più breve tempo possibile garantendo la continuità al lavoro di tanti operatori che offrono servizi dal forte valore sociale e culturale a beneficio della nostra comunità”, dichiara la sindaca di Roma Virginia Raggi.

Abbiamo approvato in Giunta la delibera che ridefinisce le linee di gestione del patrimonio capitolino in concessione. Vogliamo così garantire ai cittadini romani la continuità dei servizi presenti sul territorio erogati in immobili di Roma Capitale e lo vogliamo fare restituendo dignità alle tante realtà che li utilizzano ed hanno continuato a farlo negli anni, garantendo quanto previsto dall’assegnazione originaria dell’immobile. Superiamo il concetto alla base della famosa delibera 140 del 2015 adottata dalla Giunta Marino e la logica del recupero forzoso di tutti i beni con titolo scaduto o non perfezionato all’interno dei quali vengono svolte attività di mutualismo sociale, di sostegno alle famiglie più fragili, di servizi che con la pandemia si sono resi più che mai indispensabili per la nostra città, di attività culturali, di socializzazione, ma anche attività commerciali, che contribuiscono a mantenere viva la Capitale.

Queste realtà, purché in regola con il versamento del canone, potranno rimanere nei beni che stanno utilizzando e partecipare alle successive procedure di assegnazione. Con un atto che riconosce e tutela chi da anni svolge funzioni di interesse pubblico ed iniziative socio-culturali per la città, garantiamo la continuità dei servizi e il lavoro di tanti operatori che soprattutto in questo periodo, tra mille difficoltà, hanno permesso alla città di non spegnere la propria vocazione solidaristica e culturale. Allo stesso tempo continuerà l’attività di verifica e ricognizione degli uffici per aggiornare e mettere ordine al complesso sistema di titoli ed autorizzazioni, per decenni lasciati al completo abbandono o al soldo di miseri interessi di parte. Ripartiamo quindi con un supporto concreto a settori centrali e nevralgici per la vita della nostra comunità”, spiega l’Assessore al Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale, Valentina Vivarelli.

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