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Ariano Irpino – Il Pd non accetta il Franza bis, senza un ampio dibattito interno al centrosinistra

Pubblicato il 28 Giugno, 2020

Ariano Irpino – Salta il tavolo del centrosinistra appena pochi giorni dopo la sua costituzione in vista delle elezioni amministrative in programma a settembre prossimo. Lo strappo è stato consumato intorno alla riconferma del sindaco uscente, Enrico Franza, praticamente blindato da parte del suo partito, il Partito socialista, e da Areadem, ma il Partito democratico non ha gradito la pregiudiziale sul nome del candidato sindaco per il centrosinistra ed ha preso le distanze da un metodo di lavoro non condivisibile.

La segreteria cittadina, guidata da Giuseppe Ciasullo, ha in pratica ritenuto assolutamente sbagliato aprire un tavolo di confronto con tutte le forze politiche e con le componenti civiche sensibili al centrosinistra ponendo la pregiudiziale sul candidato sindaco, a prescindere dai meriti e dal valore di Enrico Franza, dimessosi dalla carica a dicembre scorso. Il ragionamento si presta a molteplici interpretazioni: potrebbe celare qualche ambizione personale ad oggi non manifestata, oppure potrebbe tendere al rafforzamento della candidatura di Franza dopo la condivisione del suo nome all’interno di tutti i partiti e di tutte le eventuali liste civiche, che decidessero di correre in alleanza con il centrosinistra.

Pesano, e non poco, le modalità con le quali Franza nominò gli assessori: esperti ed esterni rispetto al consiglio comunale, ma riferimento di fazioni politiche sganciate dai meccanismi di partito. O riferimento di singoli consiglieri comunali che con il Pd – adesso come a primavera scorsa – non avevano nulla a che vedere.

Che il Pd di Ariano Irpino non gradisca il nome di Enrico Franza non è notizia di oggi, tanto vero che a primavera del 2019 quel partito tentò fino all’ultimo di costruire una soluzione alternativa per battere il sindaco uscente, Domenico Gambacorta, forte delle sue numerose liste di appoggio e di 96 candidati a sostegno della sua candidatura; poi, ritenendo che la partita fosse praticamente chiusa, decise per la candidatura unitaria di Franza, quale giovane brillante e di valore da mettere in contrapposizione a Gambacorta. Ma erano in pochi a scommettere che fosse uscito vincente dal confronto. Franza vinse al secondo turno di ballottaggio, vinse grazie al voto alla “persona”, tanto vero che i partiti a suo sostegno non ottennero la maggioranza in consiglio comunale contro la corazzata di Gambacorta, ed il giovane primo cittadino non ha mai dimenticato di essere stato eletto dal popolo e di sentirsi, quindi, sganciato dai partiti. Probabilmente, la presa di posizione da parte del Pd potrebbe tendere a recuperare quel senso di equilibrio politico un po’ smarrito in occasione della passata esperienza amministrativa.

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