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Arresto Toti, si apre un filone sulle mascherine Covid: “Quelle per bambino le cercano da paura…”

Pubblicato il 13 Maggio 2024

Rischia di allargarsi ulteriormente l’indagine condotta su Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, relativa al voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese. Gli investigatori avrebbero scoperto una presunta maxi truffa da un milione e 200.000 euro sulla fornitura di mascherine, soprattutto per bambini, durante il periodo di pandemia.

Nelle carte depositate nell’ambito dell’inchiesta che hanno portato all’arresto di Toti ci sarebbe anche un’indagine collegata alle mascherine che, nel boom della pandemia, risultavano merce rara e difficilissima da trovare.

L’indagine su Toti relativa alle mascherine anti-Covid

Venerdì 10 maggio Toti si è avvalso della facoltà di non parlare, scelta che il suo avvocato ha giustificato con la necessità di studiare meglio le carte. Adesso però arrivare quest’altra tegola, che rischia di aggravare la sua posizione. Da quanto emerso dalle indagini due soggetti, già monitorati e intercettati per filone relativo al voto di scambio, parlano della possibilità di agganciare il consigliere regionale Cianci, anche lui indagato, per poi arrivare a Toti.

“Visto che abbiamo le mascherine da bimbo, adesso, sarebbe un bel colpo eh?” – questo è uno degli stralci delle intercettazioni dei due soggetti, che si soffermano sulle mascherine da bimbo che “stanno cercando da fare paura”. In un altro stralcio di una discussione invece uno dei due indagati dice: “Mi stanno chiamando tutte le farmacie, se agganciamo la Regione abbiamo fatto briscola e 21”.

Va sottolineato che al momento siamo nel campo delle ipotesi e che le indagini sono ancora in corso, quindi non si sa se l’obiettivo dei due soggetti sia stato raggiunto e se si sia trattato solo di un tentativo. In ogni caso Cianci al momento risulta indagato solo per il filone relativo al voto di scambio.