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Arrivano dall’Onorevole Andrea Romano e dal Senatore Massimo Mallegni le prime adesioni all’iniziativa del 7 a Roma sotto il Mise

Pubblicato il 2 Luglio, 2021

Arrivano dall’Onorevole Andrea Romano e dal Senatore Massimo Mallegni le prime adesioni all’iniziativa del 7 a Roma sotto il Mise. Attendiamo le risposte ufficiali, a cui daremo risalto, da parte di tutti gli altri soggetti politici interpellati, perché il tempo sta scadendo e non ci sono più alibi, la politica deve decidere e governare. Nessuno può più nascondersi davanti alle macerie che sono state provocate da una crisi nata nel 2009 e che ha visto passare Governi di tutti gli schieramenti politici. Se questo territorio muore saranno tutti colpevoli. Il Viceministro Todde, che aveva annunciato per i primi di Giugno la convocazione per la vertenza Jsw, ed il Ministro Giorgietti che non si è mai degnato di rispondere ai rappresentanti dei lavoratori, non possono nascondersi dietro alla semplice dichiarazione che il piano industriale Jsw non è sufficiente, devono decidere se andare avanti con o senza Jindal e dire quale sarebbe l’alternativa. Il Vicepresidente Marco Carrai dallo scorso Dicembre non ha più fatto dichiarazioni pubbliche sul futuro dello stabilimento. Sono mesi che diciamo (gli abbiamo anche fatto recapitare dai parlamentari una lettera ad entrambi) che il Ministro Giorgietti ed il Presidente Mario Draghi devono parlare direttamente con Jindal e finalmente forse a Luglio quest’incontro potrebbe essere stato messo in agenda. Ma davvero al Ministero stanno decidendo di barattare la commessa delle rotaie (per la quale Rfi entro fine Luglio dovrà decidere a chi assegnarla) con la possibilità di produrre acciaio a Piombino ? E dove sono i soldi di Invitalia promessi da anni per Piombino ? Vogliono farci arrivare con le concessioni portuali scadute (fine Luglio) ed in prossimità della fine degli ammortizzatori sociali perché saremmo più deboli ? In altri palazzi stanno decidendo il futuro di Piombino senza i rappresentanti dei lavoratori e senza i rappresentanti politici locali e regionali. Probabilmente un futuro in cui per “equilibri della siderurgia nazionale” non si può fare il forno elettrico a Piombino. Alla faccia delle tante promesse della politica e del fantomatico piano della siderurgia nazionale. Ricordatevi gli accordi di programma siglati nei palazzi del Governo e mai rispettati. Ma che paese è diventata l’Italia se accordi siglati con i massimi esponenti politici diventano carta straccia ?! Ricordatevi che da sempre le rotaie in Italia le ha fatte solo Piombino e forse ora qualche altro ambisce a prendere anche quel mercato. Ricordatevi che siamo un’area di crisi complessa che prevederebbe interventi urgenti e straordinari ma che invece aspetta da anni bonifiche mai partite e la messa in sicurezza delle aree dismesse. Ricordatevi che i lavoratori si sono tagliati fette di stipendio dietro le vostre promesse, che sono da anni in cassa integrazione a cui avete tolto l’integrazione salariale (che invece avete concesso ad altre realtà siderurgiche) ed oramai hanno dato fondo a tutti i risparmi compreso il Tfr. Ricordatevi che avete promesso Corsi di formazione per preparare i lavoratori ad una diversificazione mai avvenuta. Ricordatevi che Piombino non deve chiudere !!

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