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Assessore Aitini: chiarimenti su Piazza San Francesco

Bologna. L’assessore Alberto Aitini ha risposto ieri, in seduta di Question time, alle domande d’attualità delle consigliere Mirka Cocconcelli (Lega nord) e Emily Marion Clancy (Coalizione Civica) su piazza San Francesco.

Pubblicato il 18 Luglio, 2020

Bologna. L’assessore Alberto Aitini ha risposto ieri, in seduta di Question time, alle domande d’attualità delle consigliere Mirka Cocconcelli (Lega nord) e Emily Marion Clancy (Coalizione Civica) su piazza San Francesco.

Domanda della consigliera Cocconcelli

“Premesso che in data 22 maggio 2020 inoltrai – tra le tante – una domanda di Question Time sugli assembramenti in Piazza San Francesco che sottolineava da un lato, il fatto che questo luogo veniva (e viene) utilizzato come una latrina a cielo aperto e dall’altro, rimarcava la mancanza di senso di responsabilità e sicurezza nei confronti della salute pubblica, inerente i continui assembramenti nella suddetta piazza e vie limitrofe (Via del Pratello compreso);

Considerato che il virus si propaga in maniera rapida e il Sars-Cov 2, sulla base delle conoscenze scientifiche attuali , è possibile catalogarlo fra i germi patogeni richiamati nell’art. 438 del cp e che, qualora diffusi dolosamente o colposamente, detti virus possono cagionare una ulteriore riaccensione di focolai pandemici, chiedo al Signor Sindaco ed alla Giunta un parere politico amministrativo in senso generale e ribadisco se non sia il caso di contestare – a coloro che creano assembramenti – gli estremi del reato di epidemia colposa e /o dolosa in base all’articolo 438 e l’articolo 452 del c.p. (delitto di epidemia, norma che tutela l’incolumità pubblica e che garantisce l’integrità fisica dell’intera collettività), addirittura l’ art. 438 prevede per chi cagiona una epidemia, mediante diffusione di germi patogeni, la pena fino all’ergastolo. Sottolineo il fatto che è sufficiente solo che la suddetta condotta sia anche solo astrattamente idonea a porre a rischio la salute collettiva anche alla luce del fattore Rzero”.

Domanda della consigliera Clancy

“Vista l’ordinanza, in vigore dal 16 luglio, che vieta di accedere e stazionare in Piazza San Francesco tutti i giorni dalle ore 18 fino alle ore 6 del mattino successivo; visto che la piazza in questione è molto frequentata non solo in orario serale, ma nel tardo pomeriggio da famiglie, bambini e adolescenti; visto il manifesto “Strade Aperte a Bologna”, accolta con favore dall’Amministrazione comunale, che richiede la moltiplicazione degli spazi pubblici pedonali fruibili all’aperto e l’avvio di un percorso partecipato sulla ridefinizione dell’uso dello spazio pubblico; viste le reazioni che sta suscitando questo provvedimento; pongo la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politica amministrativa dal Sindaco e dalla Giunta sul tema; per sapere sulla base di quali considerazioni abbiano ritenuto che questo inedito provvedimento di chiusura totale dello spazio pubblico fosse proporzionato ed efficace per il contenimento della diffusione del contagio da Coronavirus; per sapere perché non abbiano valutato, in alternativa alla chiusura totale, la messa in campo di azioni di mediazione, sensibilizzazione e prevenzione della diffusione del contagio da Coronavirus; per sapere se, in ragione della tutela della salute pubblica, intendano procedere ad altrettanto drastici provvedimenti di chiusura in relazione ai focolai conclamati di Covid 19 che si sono verificati in alcuni luoghi di lavoro e di accoglienza; per conoscere il loro orientamento in merito a strumenti, alternativi alle ordinanze di chiusura, per affrontare il problema degli assembramenti e della regolamentazione della vita notturna della città, come l’istituzione del cosiddetto Sindaco della Notte, iniziativa intrapresa con successo in molte città europee e mondiali; per sapere se, come annunciato, l’Amministrazione stia avviando il percorso di discussione sull’uso dello spazio pubblico richiesto con il manifesto e la petizione “Strade Aperte”.

Risposta dell’assessore Aitini

“L’ordinanza del Sindaco Merola su Piazza San Francesco arriva dopo notti in cui purtroppo gli assembramenti sono stati vari e quindi è stata decisa e fatta per la tutela della salute pubblica e dunque per evitare gli assembramenti che, ricordo a tutti, sono vietati dai decreti e dalle misure di contenimento del contagio da coronavirus. A questo è chiaro che, come citava la consigliera Cocconcelli, si somma anche l’uso improprio della piazza da parte di alcuni, in particolare nelle ore serali e notturne. Proprio per farvi capire che l’ordinanza è riferita in particolare alla tutela della salute pubblica, è bene ricordare che l’approccio da parte dell’Amministrazione comunale è stato diverso, per esempio, tra quest’estate e l’estate dello scorso anno.

La scorsa estate c’era in particolare quello che diceva la consigliera Cocconcelli, cioè situazioni improprie in particolare in alcune ore, serali e notturne, ma la piazza chiaramente non si è chiusa: era stata fatta un’ordinanza che vietava l’utilizzo degli strumenti musicali dopo una certa ora, che vietava di bere alcolici sulla piazza dopo una certa ora, e chiaramente sono stati fatti contestualmente i controlli, per di più non solo da parte della Polizia Locale e delle forze dell’ordine, ma anche con l’utilizzo da parte degli assistenti civici e quindi un lavoro che come diceva la consigliera Clancy è anche di mediazione e sensibilizzazione, fatto proprio su due aspetti particolari, cioè il fatto di trovarsi in tante persone in una piazza e quindi ad esempio un aspetto e un problema molto importante che è quello del rumore, in particolare dopo una certa ora, visto l’importante numero di abitazioni che affacciano sulla piazza.

Altra cosa, quest’estate appunto, sono state le serate con presenze molto numerose, varie centinaia di persone, che appunto hanno creato dei rischi importanti per la salute pubblica. Penso che parlare di mediazione e sensibilizzazione al rispetto delle regole per la tutela della salute pubblica dopo quello che abbiamo vissuto, penso che tutti ormai siamo ampiamente consapevoli di quello che è stato, del dramma che tutto il mondo e anche la nostra città ha vissuto, e quindi dovrebbe essere normale e naturale per le persone rispettare queste regole. Purtroppo siamo andati decisamente oltre perché, in particolare nello scorso week-end, abbiamo visto tutti una situazione molto critica, con centinaia e centinaia di persone assiepate, che chiaramente procuravano anche problemi legati al rumore, visto l’orario in cui si svolgevano questi pseudoconcerti, ma è chiaro che il pericolo e la preoccupazione appunto per la tutela della salute pubblica, è venuto e viene prima di tutto. Purtroppo il buonsenso non tutti lo utilizzano e abbiamo visto le situazioni che si sono volute creare. A nessuno piace chiudere le piazze ed è evidente che è una misura emergenziale dopo l’emergenza coronavirus, è una misura che dura quindici giorni, fino alla fine di luglio, poi si deciderà anche in base alle norme nazionali, come intervenire e se intervenire nuovamente o nel caso come modificare l’intervento. Però è chiaro che non possiamo far passare questo come un provvedimento strano: è un provvedimento che viene dopo quello che abbiamo visto tutti, cioè dopo serate dove non c’era il minimo rispetto del distanziamento interpersonale, nonostante i controlli in quella zona, da Piazza San Francesco a via del Pratello, siano stati in queste settimane moltissimi. Ne abbiamo parlato anche in alcuni question time.

I controlli sono stati fatti dalle forze dell’ordine, dalla Polizia Locale, sono state anche fatte delle sanzioni e come vi ricordate c’è stato anche un dibattito rispetto alle sanzioni. Ma è chiaro che quando gli agenti si trovano davanti 300, 400 o 500 persone, è evidente che anche i controlli non possono bastare per assicurare il rispetto della distanza interpersonale. E quindi vietare l’accesso alla piazza diventa l’unico modo per evitare gli assembramenti e quindi tutelare la salute delle persone. E’ chiaro che, ripeto, è una misura emergenziale, che nasce appunto dall’emergenza che abbiamo vissuto, perché poi l’obiettivo di questa Amministrazione, lo citava anche la consigliera Clancy, rimane quello di creare sempre più spazi all’aperto, chiaramente nel rispetto delle regole.

Per quanto mi riguarda il provvedimento dei dehors e dell’allargamento dei dehors, che abbiamo discusso in Consiglio comunale, è andato proprio in questa direzione. Abbiamo tolto spazio alle auto parcheggiate, dal centro alla periferia, dando lo spazio per mettere nuovi tavolini proprio per favorire la permanenza all’aperto da parte delle persone. Quindi è chiaro che la politica è indirizzata a migliorare sempre di più lo spazio pubblico, chiaramente sempre nel rispetto delle regole e delle esigenze di tutti, però a un certo punto ci sono delle situazioni dove bisogna necessariamente intervenire anche con provvedimenti di questo genere perché la tutela della salute pubblica, a maggior ragione dopo quello che abbiamo tutti vissuto, è la priorità assoluta”.

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