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Autismo, inclusione e innovazione. Il Faro e il Comune di Macerata varano il progetto triennale

Pubblicato il 12 Gennaio, 2021

“Come a casa” si chiama il progetto creato per venire incontro alle esigenze dei bambini con disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie, contribuendo al miglioramento della loro qualità della vita. Promotore del progetto è la cooperativa Il Faro che si avvale del sostegno del Comune di Macerata insieme ad una rete complessiva di 15 partner fra Enti del Terzo Settore, Istituzioni, Scuole, Imprese e Università. Principale finanziatore, l’impresa sociale ‘Con i Bambini’ di Roma.

“Oggi il numero dei bambini affetti dalla sindrome dello spettro autistico sta aumentando esponenzialmente – ha detto l’assessore Francesca D’Alessandro – Questi bambini, così come tutte le persone affette da disabilità, devono vedere garantiti i diritti all’autonomia, alla cura e all’inclusione sociale con un progetto individualizzato che coniughi i vari bisogni e la migliore qualità della vita possibile”.

“La famiglia inoltre, sottoposta a un processo di adattamento fortemente stressante, ha bisogno di essere supportata con buone pratiche psicologiche ed educative che le impediscano di cadere nell’isolamento sociale – ha aggiunto la D’Alessandro – La vita di un bambino autistico è estremamente complessa: spesso, ai problemi di comportamento, di difficile gestione, si aggiungono iperattività, problemi del sonno e di alimentazione. Per questo il Comune di Macerata ha aderito convintamente al progetto con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’inclusione nella scuola e nel territorio e di offrire alle famiglie consulenza educativa specifica per realizzare interventi di integrazione e di inclusione”.

Presenti anche Marcello Naldini (Responsabile Ufficio Progettazione), Caterina Staffolani (Project Manager) e Stefania Ciarrocchi (coordinatrice del centro Orizzonte di Macerata, dove si svolgono gran parte delle attività con riguardo ai bimbi con autismo e famiglie) da parte della Cooperativa Il Faro; Tamara Lapucci, Responsabile Area Test Clementoni ed il professor Emanuele Frontoni dell’Università Politecnica delle Marche, in rappresentanza di parte del partenariato di progetto.

Inclusione e innovazione anche tecnologica i principi cardini dell’intervento che prende il via adesso e durerà un triennio. Numerose le attività previste: dall’introduzione di laboratori educativi specialistici su tematiche ben definite (es. selettività alimentare, capacità verbale e motricità comportamentale, relazioni sociali) al supporto genitoriale, oltre ad azioni di sensibilizzazione territoriale. Verranno anche sperimentati dispositivi tecnologici in supporto alle terapie attraverso lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale e di un sistema interattivo di presa dati rapido, in grado di supportare il lavoro dei professionisti nel monitoraggio delle terapie.   

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