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Balotelli a tutto campo: “Mancini? Per me è stato come un padre. Ma il miglior allenatore è stato un altro”

Pubblicato il 26 Settembre 2023

Mai scontato, estroverso e pronto a sorprendere: Mario Balotelli non si smentisce mai. L’attaccante a 33 anni ha trovato una squadra, l’Adana Demirspor, o meglio l’ha ritrovata considerando che aveva militato nel club turco fino all’estate del 2022. Giocherà lì fino a fine stagione e poi deciderà cosa fare.

Intanto ha rilasciato un’intervista a Tv Play dove ha parlato a 360° del calcio italiano, facendo un resoconto dei migliori allenatori che ha avuto.

Mario Balotelli e il campionato italiano: “Al Milan serve un vice-Giroud?”

SuperMario con un po’ di nostalgia guarda al campionato italiano e, scherzando, fa una proposta indecente: “Se il Milan ha bisogno di un vice-Giroud, sono qua”. A proposito di Milan dice che Pioli gli piace molto, ma la squadra è troppo Leao-dipendente.

Vede l’Inter favorita per la vittoria del campionato e, a proposito della Juve, dice che addirittura gli fa “male al cuore vederla così”. Ritiene Vlahovic un attaccante fortissimo, ma la situazione attuale della squadra non lo aiuta.

Sul Napoli ritiene che a Garcia va dato il tempo di lavorare, anche se capisce lo stato d’animo di Osimhen e Kvaratskhelia che “se escono arrabbiati evidentemente hanno ancora tanto da dare”.

“Gli allenatori della mia carriera”

Durante l’intervista Balotelli parla dei suoi allenatori, in particolare di Mancini che ha avuto all’Inter e al Manchester City. Lo definisce un papà al quale deve tanto per la sua carriera, tuttavia c’è una cosa che non gli perdona: “Ha sbagliato nell’ultima convocazione contro la Macedonia del Nord perché avrebbe dovuto chiamarmi. Però capisco che quando entri nel giro della Nazionale, da allenatore, non puoi ottenere tutto ciò che vorresti”.

Pur riservando parole al miele per Mancini, per lui il migliore in assoluto è stato uno solo: Mourinho. “Mi faceva morire dal ridere” – ha dichiarato SuperMario che poi ha aggiunto: “Non è mai stato un allenatore dal grande gioco. È più carismatico, ti infonde grinta e cattiveria agonistica. È arrivato alla Roma e ha vinto la Conference League, lui vince sempre. È inattaccabile. Anche Mancini all’Inter aveva la rosa, però non ha vinto come Mou”.