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Bambina morta a 9 mesi dopo le dimissioni dall’ospedale, la madre: “Dicevano di non allarmarmi”

Pubblicato il 3 Aprile 2024

“La temperatura non scendeva più, era a 40. I medici dicevano di non allarmarmi: Signora, lei si preoccupa troppo. È una semplice febbre da curare con la Tachipirina”. Queste sono le parole della madre di K. L., la bimba di 9 mesi morta pochi giorni fa nella sua casa di San Fiorano (Lodi) poche ore dopo le dimissioni dal vicino Pronto soccorso di Piacenza, dove i genitori l’avevano portata a seguito di alcuni problemi respiratori.

“La visita medica è stata eseguita rapidamente, il medico ha visitato mia figlia dopo tre ore”, racconta ora la madre, Catella De Martino, al Corriere della Sera. Insieme al marito Abdelmajid Masrour, 50 anni, saldatore, hanno altri quattro figli: il maggiore ha solo 9 anni. “Mi dicevano di aspettare e, purtroppo, ho fiducia. Tenevo la bambina tra le braccia, cercando di consolarla mentre piangeva e vomitava”. Poi la situazione è peggiorata: nonostante le manovre di rianimazione e il trasporto d’urgenza al Pronto Soccorso di Codogno, il cuore della bambina ha smesso di battere nella mattinata del 29 marzo.

La verità sarà determinata dalle indagini condotte dalla Procura di Lodi, che ha ordinato l’autopsia affidata a un medico legale di Pavia. Anche la direzione dell’ospedale di Piacenza, tramite una comunicazione ufficiale, si è offerta di cooperare con le autorità giudiziarie e ha espresso profonda solidarietà alla famiglia. Tuttavia, ha chiarito che, da una prima analisi interna, al momento non sono emersi elementi significativi sul caso. Nel frattempo, il sindaco di San Fiorano, Mario Ghidelli, sta considerando la possibilità di dichiarare un periodo di lutto cittadino in seguito alla morte della giovane K.L., un evento che ha profondamente colpito l’intera comunità del Lodigiano.