Pubblicato il 10 Maggio 2023
Barbara Boncompagni, figlia di Gianni, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, parlando degli amori e della carriera del padre. Lei oggi è autrice tv e quindi ha seguito le orme del padre, scomparso nel 2017.
“Le fidanzate di papà”
Barbara Boncompagni parla delle fidanzate del padre, molte delle quali sono poi diventate donne di successo: “Ha avuto storie con Isabella Ferrari, Claudia Gerini e altre giovanissime. Ma dopo, quando queste ex dovevano prendere decisioni importanti, tipo comprare casa, chiamavano lui: diventava come un padre per loro”.
Rivela che aveva un atteggiamento paterno con tutte le ragazze con le quali ha lavorato: “Negli anni, tante mi hanno raccontato che lui raccomandava sempre di studiare. A noi figlie, invece, ha detto sempre il contrario: io volevo fare l’università a Parigi e lui: ma no, vieni con me, facciamo un programma”.
Anche dopo la separazione con la madre Barbara spiega che il padre è sempre stato presente nella loro vita e non ha fatto mancare mai nulla.
Il rapporto speciale di Barbara Boncompagni con Raffaella Carrà
Gianni Boncompagni è stato a lungo fidanzato con Raffaella Carrà, con la quale ammette di aver avuto un rapporto speciale, tanto da considerarla una sorta di seconda madre. “Si erano conosciuti per un’intervista all’alba – racconta Barbara – in una Piazza di Spagna deserta, magica. Lei 25 anni, lui già tre figlie. Si sono innamorati artisticamente. Lei ha preso casa accanto a noi. Noi bimbe stavamo con la governante, loro facevano avanti e indietro tra i due appartamenti”.
Spiega poi come è nato un rapporto così speciale tra di loro: “Immagino questa donna così ordinata, precisa, razionale, alla prese col nostro caos. Io e lei ci siamo trovate subito bene, ero la piccolina, mi chiamava la mia bambina, mi diceva ‘non mi dire così che mi fai piangere'”.
Le lacrime di Ambra Angiolini
Ricorda poi la sua esperienza a “Non è la Rai” e le lacrime di Ambra Angiolini, che recentemente ha ammesso di aver sofferto di disturbi alimentari a 13 anni. “Aveva 15 anni – racconta Barbara – ma era intelligentissima e si è visto dalla carriera che ha avuto”.
Racconta poi un aneddoto che l’ha colpita: “Mi ricordo quando, vessata dalla stampa, piangeva in camerino. Papà continuava a ripetere: Ambra piange, Ambra piange. Come se fosse una Barbie o il suo giocattolino telecomandato… E io: Ambra piange, sì, perché è un essere umano”.