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L’intervento dei Vigili del fuoco a Barri era Margherita (pentafoto)

BARRIERA MARGHERITA OUT, PERICOLO DI CROLLI (video)

Pubblicato il 12 Giugno, 2020

L’intervento dei vigili del fuoco e il degrado dell’edificio (pentafoto)

E’ servita la segnalazione di un cittadino, che ha notato delle crepe sempre più vistose nel soffitto, per veder comparire le transenne ai piedi dell’edificio lato ovest di Barriera Margherita. Quello direttamente confinante con il perimetro dell’Accademia Navale. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco che, con l’ausilio dell’autoscala, hanno potuto verificare l’avanzato stato di degrado della parte superiore del fabbricato, decretandone immediatamente lo stato di pericolosità. Così è stata transennata tutta l’area, chiudendo al transito pedonale i due archi che, giova ricordarlo, sono attraversati quotidianamente da migliaia di livornesi che scelgono il lungomare per le attività fisico-ludiche care alla tradizione cittadina.

E, in aggiunta a questo aspetto popolare, l’episodio aggiunge rammarico ad allarme se si pensa all’abbandono e alla trascuratezza che segnano da decenni questo autentico monumento, bella e preziosa testimonianza di una storia livornese fatta di ben altre glorie. In tempi, come i nostri, di ormai obbligato ripensamento delle stesse modalità di movimento in chiave più ecosostenibile, fa impressione pensare che proprio da lì, da quel pezzo di cinta daziaria fatta costruire dal Granduca di Toscana Leopoldo II nella seconda metà dell’Ottocento, per ben venticinque anni, tra il 1935 e il 1960 partiva e arrivava il trenino della tratta ferroviaria, interamente elettrificata, che collegava Livorno con Pisa, via Tirrenia. Una visione di una modernità straordinaria che, non a caso, in molti oggi vorrebbero ripristinata e attualizzata. Ma che, al momento, fa solo a cazzotti con un degrado vergognoso. Che, del resto, si aggiunge a tante altre zone e monumenti cittadini, da Villa Letizia all’ippodromo Caprilli, per restare sul lungomare, ma anche la stazione ferroviaria di San Marco, tanto per citare solo i più evidenti, usciti da tempo dai radar dei progetti di recupero e valorizzazione da parte di enti e istituzioni pubbliche. E così, come sembra ormai inesorabile destino della città, l’unica cosa che fiorisce sono transenne e cartelli di pericolo.

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