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Bignami

Bignami contro gli eco radical: il viceministro accusa dopo l’alluvione in Emilia-Romagna

Pubblicato il 18 Maggio 2023

“La crisi climatica è sotto gli occhi di tutti, non possiamo arrenderci all’impotenza, occorre tornare alla cura del territorio”.

Così il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, impegnato in continui sopralluoghi sui territori dell’Emilia Romagna colpiti dall’alluvione.

“Bonaccini ha ragione a paragonare quanto accaduto ad un terremoto, come a maggio 2012 un duplice evento catastrofico ravvicinato ha decuplicato gli effetti dell’alluvione. L’evento alluvionale del 2 maggio ha intriso territori di acqua e la nuova pioggia caduta sulle province emiliano romagnole è defluita in fiumi che non riuscivano a scaricare a mare tutta l’acqua a causa della mareggiata. Una tempesta perfetta che ci ha lasciati impotenti. Ma non possiamo arrenderci all’impotenza” spiega intervistato da Today.it.

“Sarebbe facile polemica quella di dire che si poteva fare qualcosa di più. Ma nell’imminenza dell’evento è stata giusta la misura prudenziale di chiudere le scuole. Eppure in tanti hanno accusato i sindaci del territorio di fare allarmismo, ma senza quella decisione ora piangeremmo un bilancio di vittime ben più grave. L’allerta rossa e la decisione di chiudere gli istituti scolastici ha salvato vite”, sottolinea.

“I Comuni sono troppo piccoli per progettare importanti opere idrauliche, mentre in molte zone sono evidenti i danni provocati dalla scarsa manutenzione. Ma mi lasci dire una cosa, parte della colpa è di una politica piegata ai proclami degli eco-radical che non ti fanno neppure togliere un sasso dal fiume. Queste associazioni contrastano importanti opere sul territorio e che si oppongono anche a opere di bonifica lungo i fiumi. Se non si dragano gli alvei il sedime si accumula sul fondo con la conseguenza che gli argini non consentono più di contenere semplicemente perché risultano troppo bassi”, aggiunge.

“Arriverà un primo decreto per aiutare chi è stato colpito, ma dobbiamo aspettare di avere l’elenco completo per non lasciare indietro nessuno. Mi lasci dire una cosa, inseguire i vari comitati nimby o eco-radical che si oppone a opere anche importanti e impattanti – non lo nego – sul territorio porta visibilità, ma non fa bene ai territori che poi pagano le conseguenze di un immobilismo determinato da un ambientalismo esasperato. La prevenzione costa molto, anche in termini di tempo, non porta voti ma è essenziale”, conclude.