Pubblicato il 14 Aprile 2022
Ieri mattina i nove arresti all’interno del secondo blitz nel Salento nel giro di pochi giorni, oggi il primo interrogatorio. La banda era dedita al business di droga e armi a Nardò, ma si cimentava anche in estorsioni ed usura nei confronti di commercianti locali. Alle prime ore dell’alba di ieri è scattato il blitz nel Salento eseguito dagli agenti della squadra mobile di Lecce insieme ai colleghi del Commissariato di Polizia di Nardò ed i nove arresti. Oggi, nel primo interrogatorio, eseguito dal giudice Giulia Proto, si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere e hanno scelto di fare scena muta. I dubbi erano pochi, ma gli interrogatori sono solo nella loro fase embroniale. A scegliere questa strada sono stati il boss Roberto Longo, 55enne di Nardò; Roberto Giammarruto, 31enne ritenuto il braccio destro di Longo; sua moglie Chiara Marzano, 28enne; Fernando De Mitri, 36enne; Giulio Falconieri, 34enne; Alessio Fahrat, 28enne; Antony Fracella, 31enne; Lorenzo Grillo, 42enne. Tutti sono terminati in carcere, mentre Sergio Spenga, è stato ristretto ai domiciliari.
Blitz nel Salento, sei gli indagati a piede libero
Le accuse per cui è scattato il blitz nel Salento di ieri sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, usura e violazione della legge in materia di armi. Sono in tutto sei, invece, gli indagati a piede libero. Si tratta di Angelo Armenio, di 56 anni; Carlo Catasto, di 26; Matteo Gaballo, di 20; Alex Mazzarella, di 37; Gianluca Sanasi, 35enne, tutti di Nardò; Mirko Pagano, 37enne di Copertino. Gli investigatori, attraverso una serie di attività di osservazione e intercettazioni, hanno ricostruito i flussi di droga e i metodi, a volte molto violenti, contro i debitori e contro chi spacciava senza il permesso dell’organizzazione. Costretti a pagare ingenti somme di denaro.