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caccia illegale

Individuati stagni artificiali per la caccia illegale grazie ad una ricognizione aerea

Individuati stagni artificiali per la caccia illegale da una ricognizione dei Carabinieri forestali

Pubblicato il 1 Dicembre, 2020

Individuati stagni artificiali per la caccia illegale.

Il rilevamento è stato effettuato nel corso di una ricognizione aerea effettuata dai Carabinieri del 7° Nucleo Elicotteri di Pontecagnano (SA), ed è stato individuato, all’interno di un’azienda zootecnica, uno dei due laghetti artificiali, in comune di Grazzanise (CE), nei pressi di Via Bonifica

La ricognizione aerea è stata fatta congiuntamente ai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Castel Volturno, sul territorio litoraneo di Castel Volturno e comuni limitrofi, al fine di individuare gli stagni artificiali (cd. vasche) già “allestiti” per la caccia illegale agli anatidi migratori.

I militari si sono resi conto che alla vista dell’elicottero dei Carabinieri, un pickup di colore scuro si è allontanato in maniera repentina dalla zona.

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Castel Volturno, il personale dell’A.S.L. di Caserta e dell’Istituto Zootecnico Sperimentale del Mezzogiorno di di Portici (NA), si sono portati presso detto allevamento bufalino per effettuare gli accertamenti amministrativi di rito.

Hanno potuto verificare ove hanno verificato quanto segue:

– realizzazione di uno stagno di acqua artificiale (cd. vasca), di forma rettangolare avente una superficie di mq. 4000, con un appostamento fisso da caccia con struttura di ferro e legno di forma rettangolare avente superficie di circa 12 mq per un’altezza di circa 1.70 m. (con all’interno n. 15 stampi in plastica riproducente l’avifauna selvatica, n. 4 sedute, una stufa a gas e fili elettrici di colore arancione). Il tutto realizzato in assenza di qualsiasi titolo abilitativo comunale;

– presenza di effluenti zootecnici all’interno dei canali perimetrali all’azienda provenienti dal piazzale d’ingresso all’azienda, da uno scarico delle acque pluviali, dal piazzale adiacente alla vasca dei liquami e dallo sgrondo del silo mais;

– un vuoto documentale di almeno un anno nella fase di gestione degli effluenti zootecnici.

Pertanto i predetti militari, hanno proceduto al sequestro giudiziario dello specchio d’acqua artificiale e del relativo appostamento fisso, nonché dell’intero complesso aziendale e sue pertinenze, deferendo, in stato di libertà, il titolare dell’allevamento per l’esecuzione di interventi modificativi dello stato dei luoghi e della destinazione d’uso in assenza di permesso di costruire, nonché per il delitto di inquinamento ambientale e di “utilizzazione agronomica” di effluenti di allevamento al di fuori dei casi previsti dalla normativa vigente.

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