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Caldaroni: “Il mercato del pesce a chilometro zero è una risorsa in più”

“Il mercatino del pesce non piace all’opposizione perché rovinerebbe il Varco sul mare o peggio perché non si ritengono gli operatori capaci di rispettare le norme igieniche basilari?” così l’assessore al Commercio e alla Pesca, Francesco Caldaroni, sulle recenti polemiche sul nuovo mercato. “Si tratta di un progetto che potrà rivelarsi strategico non solo per uno specifico settore e per la sua economia, ma di cui potranno beneficiare tutta la città e il territorio se si saprà valorizzare e caratterizzare nel giusto contesto, arricchendolo anche con altre iniziative tipiche della nostra tradizione. Questa nuova proposta è una risorsa non un danno. Non sarà certamente un problema trovare una diversa ubicazione, se non si ritiene idonea quella sul Varco o apportare qualche aggiustamento”

“Sono anni – continua Caldaroni – che gli operatori della marineria chiedono all’amministrazione comunale un mercatino dove poter vendere il pesce a chilometri zero, e così come si è data l’opportunità agli agricoltori che allestiscono le bancarelle con i loro prodotti in piazza una volta settimana, ora il Comune ha finalmente accolto favorevolmente le richieste di chi lavora nel settore ittico. Con questo progetto, si va a migliorare la filiera corta di cui tanto si parla, destinando uno spazio con cadenza settimanale ai produttori ittici che vada anche a rendere tipico un luogo come ce ne sono tanti nelle città di mare, un punto di caratteristico e di riferimento sia per i Civitanovesi, per i residenti nei comuni dell’entroterra e per i turisti che frequenteranno la nostra città. Il Varco sul mare lo abbiamo proposto solo per iniziare, ma non ci sono problemi a trovare una collocazione che sia più adatta e piaccia a tutti”. 

“Ci tengo a spiegare anche che l’idea di partenza è di allestire dodici banchi per poi capire l’andamento delle adesioni e che tutti gli imprenditori ittici possono fare richiesta, senza nessuna esclusione se ci sono i requisiti. Quindi respingo l’accusa di voler favorire qualcuno. Magari poterne raddoppiare la quantità nel giro di poco tempo, è quello che ci auguriamo naturalmente! Per partire, il Comune investirà una somma minima, ma poi, come specificato nella delibera, la ditta autorizzata dovrà contribuire d’intesa con gli operatori partecipanti alla vendita, al sostenimento diretto delle spese necessarie all’allestimento, compresa la pulizia finale delle aree e la raccolta dei rifiuti ecc. Ribadisco che sarà rispettata la normativa sotto ogni aspetto, e per questo abbiamo avuto un incontro con la Asl per definire la presenza di appositi contenitori attaccati ai banconi sia per raccogliere lo scolo dei residui del prodotto sia per il corretto smaltimento della raccolta differenziata. Sarà tutto a norma e chi ci vuole far passare da sprovveduti dimostra di vivere ancora nel secolo passato e di non conoscere le nuove attrezzature specifiche per questa tipologia alimentare”.

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