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Carceri: SAPPE contro serie tv Sky ‘Il Re’

Pubblicato il 4 Aprile, 2022

Polizia Penitenziaria sulle barricate contro i responsabili della Casa di produzione della serie TV “Il Re”, in onda su Sky, con il veterano de Il commissario Montalbano Luca Zingaretti nei panni di Bruno Testori, controverso direttore di un carcere di frontiera dove nessuna delle leggi dello Stato ha valore, perché il bene e il male dipendono unicamente dal suo giudizio. 

Il prison drama Il Re che sta trasmettendo SKY TV, parte dalla descrizione di un carcere (di fantasia) che, per rimanere sempre in tema di citazioni cinematografiche, sembra l’ambientazione di 1994 Fuga da New York di John Carpenter o, peggio ancora, quella di Fuga di mezzanotte di Alan Parker”, spiega Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Il San Michele (questo il nome inventato dagli sceneggiatori) è un carcere buio e fatiscente, volutamente cupo e degradato, nel quale si muovono ed interagiscono personaggi border line tra il lecito e l’illecito, tra il buono e il cattivo e fra il bene e il male”, spiega. “Infatti, nel distopico penitenziario immaginato dal regista della serie TV, esiste un’inverosimile connivenza tra poliziotti e detenuti, con tanto di accordo tra direttore e “capo”dei reclusi finalizzato a cogestire i traffici intramurali. Nemmeno a dire, poi, che la violenza sembra essere di casa al San Michele. Inevitabile per lo spettatore che non conosce il carcere, percepire quello che vede come fosse il normale svolgere degli eventi nel sistema penitenziario italiano”.

Ma ciò che ha urtato i poliziotti penitenziari del SAPPE è un fatto ben preciso: nell’episodio n. 5, in onda dal 1 aprile, vi è un la rappresentazione di un palese ed evidente uso improprio del logo istituzionale del Bicentenario del Corpo di polizia penitenziaria. Per questo, il SAPPE ha chiesto oggi alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia “chiarimenti circa le eventuali autorizzazioni concesse all’uso del logo istituzionale ufficiale del Bicentenario del Corpo di Polizia Penitenziaria e, qualora ciò non fosse avvenuto ovvero il logo fosse stato usato senza autorizzazione da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, si sollecitano provvedimenti da assumersi nei confronti dei responsabili della Casa di produzione della serie tv “Il Re” financo il ricorso all’Autorità giudiziaria ai sensi dell’articolo 497ter del Codice penale (“Possesso di segni distintivi contraffatti”). 

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