Pubblicato il 24 Agosto, 2021
Carne Viva
In una delle residenze borboniche più belle, la Reggia di Carditello, giovedì 26 agosto, alle 19.30, sarà presentato l’ultimo libro di Nadia Verdile, Carne viva. Una saga italiana tra Otto e Novecento, per i tipi di Pacini Fazzi Editore.
A parlare con l’autrice ci sarà, dopo i saluti del direttore Roberto Formato, Maria Beatrice Crisci, direttrice del network Ondawebtv.
Romanzo storico
Dopo sedici libri di taglio storico – biografico, la scrittrice molisana, adottata da Caserta, approda al romanzo storico.
In tour dallo scorso aprile, il libro ha raccolto grandi consensi di critica e apprezzamento dei lettori.

La trama
Fine Ottocento. Tempo di fame e di stenti. Nel Molise ancora unito all’Abruzzo la povertà era la regola. Dopo gli anni ribelli e tragici del brigantaggio, in quello scorcio di fine secolo, tutto era precipitato nell’oblio delle Istituzioni. Padroni da una parte, servi dall’altra. Ma anche per i ricchi qualche volta c’erano i divieti.
Amare, un lusso
Amare, per esempio, era un lusso non necessario. Qualche volta bandito. Da questo aborto obbligato dei sentimenti «sono nata io – dice l’autrice -, qualche generazione dopo».
La storia di Concetta e Umberto
Questa è la storia di Concetta e Umberto, i suoi bisnonni, figli di un tempo e di una società che marchiavano a fuoco i destini, segnati per sempre dalla scala sociale. Storia di una famiglia, ma anche paradigma e saga di un popolo con i suoi squilibri sociali, i drammi della miseria, dei pregiudizi, dell’emigrazione, delle contrapposizioni ideologiche e politiche.
Di persone e gruppi, famiglie e classi, archetipi di una società i cui problemi ancora oggi sono carne viva. Allora, al tempo dei protagonisti e della corolla di personaggi e discendenti che ad essi si accompagna, erano tragica realtà, da accettare con la rassegnazione dell’ignoranza, della cristallizzazione delle convenzioni e dei rapporti sociali dei secoli precedenti.
Tutto è vero
«In questa narrazione – spiega l’autrice – tutto è vero. Persone, nomi, passioni, fatti, viaggi, epiloghi ricostruiti in anni di ricerche negli Archivi di Stato e in quelli familiari, nelle scatole celate, per un secolo mai aperte, nella soffitta della mia famiglia. Carne viva è la mia, è quella della mia gente, dei miei avi, della mia terra».
Una copertina d’autore segna il testo. È di Lewis Hine, tra i più grandi fotografi sociali della storia, occhio narrante dell’emigrazione a cavallo dei due secoli, la foto che campeggia sotto “Carne Viva”.
Carditello, luogo del riscatto
«Sono molto contenta – dice Verdile – di tornare a Carditello con questo mio ultimo libro. Sono grata alla Fondazione che mi ha voluta in un luogo che rappresenta, più di qualsiasi altro, il riscatto. Quel riscatto che i miei avi cercarono. Inutilmente». In programma, a partire dalle ore 18.30, i voli ancorati in mongolfiera con Volare sull’Arte e le degustazioni di Falanghina nel suggestivo bosco di cerri, in collaborazione con Associazione Italiana Sommelier e Assessorato Agricoltura della Regione Campania.
L’iniziativa rientra nella programmazione di “ReSpira”, il Carditello Festival diretto da Antonello De Nicola.
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