« Torna indietro

Caso Karibù e Aid, brutte notizie per gli ex dipendenti

Secondo la Ulitucs non ci sarà la tanto sperata ricollocazione dei lavoratori, che avrebbero dovuto essere assunti dalle nuove cooperative subentrate

Pubblicato il 1 Marzo 2023

Il sindacato Uiltucs Latina ha diffuso oggi una nota con la quale aggiorna sulla situazione dei lavoratori, o meglio ex lavoratori, della Coop Karibu’ e Consorzio Aid, società finite al centro della cronaca nazionale e che operavano nel campo dell’accoglienza soprattutto in provincia di Latina.

Secondo il sindacato non ci sarà la tanto sperata ricollocazione dei lavoratori, che avrebbero dovuto essere assunti dalle nuove cooperative subentrate nell’appalto dopo l’esclusione di Karibù e Aid.

Non solo. Nessuna novità neanche in merito agli stipendi arretrati che tanto dipendenti devono ancora percepire.

Il segretario del sindacato, Gianfranco Cartisano, sottolinea come: “Non c’è crisi; queste vicende spesso accadono in comparti, settori dove esiste uno stato di crisi, nell’accoglienza nei progetti per l’integrazione tutti hanno percepito vantaggi e benefici economici, tranne i lavoratori che ancora attendono il Commissario del MISE ancora da nominare, a cui chiedere il conto dei 400 mila euro di stipendi non pagati, gridando e rivendicando il lavoro calpestato da questa famiglia di origini Africane i quali per decenni hanno gestito soldi pubblici dell’accoglienza con molti lati oscuri, senza alcun controllo chi doveva sorvegliare visionare e controllare su questi progetti? Dove erano i controllori del denaro pubblico?”.

Quindi la presa di posizione come sindacato: “Come Uiltucs Latina apprendiamo dopo tantissime anomalie, anche sedi all’estero (Bruxelles) e in Italia, dove per anni si è beneficiato di denaro pubblico, sono passati tanti giorni dall’apertura dell’inchiesta e tantissimi lati oscuri sono emersi grazie alle denunce dei lavoratori, doveva la Uiltucs Latina insieme ai lavoratori far emergere questo scandalo? Massima fiducia nella giustizia.

Secondo Cartisano urge la nomina di un commissario che porti “chiarezza, giustizia e rispetto per lavoratori devastati da quei datori di lavoro che hanno usato il lavoro ed i soldi pubblici per un interesse diverso da quello dell’accoglienza e integrazione, l’interesse era solo il profitto con la complicità di coloro che dovevano controllare e sorvegliare sui progetti. Il tempo corre – chiosa Cartisano – i mesi passano ed i lavoratori non hanno ancora salari e lavoro, distrutto da una famiglia ed un sistema che doveva essere più attento e piu’ vigile”.