Etna, scienziati dell’Ingv hanno individuato zone superficiali di accumulo di magma con la tomografia 4D
Sotto la parte centrale dell’Etna sono presenti tre zone che “rallentano” le onde sismiche causando un aumento dei tempi di percorso. I ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) sono arrivati a questa scoperta grazie ad una tecnica sismologica – Tomografia Sismica 4D – , che ha definito la struttura del vulcano, dai crateri sommitali fino ad una profondità di 10-12 km.