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Centro RiESco Bologna: le attività nei mesi di lockdown ed estivi

Centro RiESco Bologna: le attività durante l’estate e nei mesi del lockdown.

Centro RiESco Bologna: le attività nei mesi del lockdown e l’estate.

Insegnamento della lingua italiana e mediazione culturale per gli alunni di origine straniera: 480 minori seguiti a distanza dal team di insegnanti di lingua italiana e di mediatrici del Comune di Bologna durante il lockdown.

Sono 480 i minori seguiti dal team di insegnanti di italiano e di mediatrici linguistico-culturali del Centro Documentazione e Intercultura RiESco del Comune di Bologna nei mesi della chiusura delle scuole, su richiesta degli Istituti comprensivi di Bologna. Un sostegno che è continuato anche durante l’estate. Con la chiusura dell’anno e dunque con la sospensione delle attività a distanza, il bisogno di rispondere a fragilità linguistiche aumenta, e dalle scuole sono giunte al Centro RiESco molte segnalazioni di allievi e allieve, per lo più neo-arrivati, con bisogni linguistici urgenti.

Durante i mesi di chiusura delle scuole, il team di docenti e mediatrici del Centro RiESco ha sostenuto minori e famiglie non italofone con lezioni di italiano a distanza, preparazione di materiali didattici ad hoc per allievi e per classi, sostegno alle tante famiglie straniere che non parlano l’italiano per facilitare l’accesso alla didattica a distanza.

Al termine dell’anno scolastico 2019/20, cogliendo la possibilità di riattivare proposte didattiche in presenza, il Comune ha voluto rispondere al grande bisogno espresso dalle scuole di continuare il lavoro di sostegno all’apprendimento della lingua italiana per studenti e studentesse iniziato nel lockdown. Mentre la città riapriva, molti giovani figli di residenti stranieri restavano in casa: le loro reti amicali, già fragili prima del lockdown, si sono ulteriormente indebolite e il loro percorso di apprendimento della lingua italiana è rimasto sospeso, nonostante i molti sforzi compiuti dal servizio nei mesi precedenti. È venuta meno, con il lockdown e con l’estate, la condizione privilegiata per l’acquisizione di una nuova lingua, ovvero l’immersione continuata e profonda nell’italiano che a casa si sente e si parla poco. Per questo motivo il Comune ha proposto l’attivazione di corsi di italiano in presenza nei territori, preferendo una proposta diffusa e di prossimità, capace di limitare gli spostamenti, alla tradizionale formula della summer school interculturale, che da oltre 10 anni prevede una iniziativa estiva centralizzata per studenti delle scuole secondarie.

Grazie alla collaborazione con i Quartieri e al sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, attraverso il progetto “Adolescenti: dalla promozione del benessere allo sviluppo delle competenze”, il Comune ha realizzato corsi di italiano estivi in ciascuno dei sei Quartieri, realizzati dalle cooperative OPENGroup, AIPI, CIDAS. 

Gli insegnanti di italiano come seconda lingua hanno offerto la possibilità a circa 100 giovani fra i 12 e i 17 anni di affrontare, in piccoli gruppi di 10 partecipanti ciascuno, i primi passi nell’apprendimento della lingua o di rafforzare e potenziare le competenze di base, con corsi intensivi di italiano della durata di 3 settimane svolti nel mese di luglio. 

Per facilitare l’apprendimento in condizioni di sicurezza, è stata privilegiata la metodologia della didattica all’aperto, che oltre a ridurre il rischio di contagio legato all’emergenza sanitaria in corso, ha permesso ai giovani di rielaborare, anche in lingua madre, le regole dello stare insieme in sicurezza, di riappropriarsi degli spazi urbani, di ricucire un rapporto con la città interrotto o addirittura mai davvero cominciato soprattutto per coloro che sono arrivati in Italia poco prima del lockdown.

La necessità di dare una risposta ampia e diffusa, inoltre, ha portato il Centro a estendere questi corsi anche al mese di settembre. Con l’obiettivo specifico di aiutare i giovani ad apprendere l’italiano, ma anche per accompagnarli alla nuova sfida dell’avvio dell’anno scolastico con maggiori risorse per comunicare i propri bisogni, capire le consegne e orientarsi in un mondo nuovo.

All’offerta estiva dunque, si è aggiunta una proposta di corsi pre-scolastici che sono stati realizzati nelle sedi dei Quartieri a partire dalla fine del mese di agosto, ma anche in due Istituti Superiori (Istituto Rosa Luxemburg e Istituto Fioravanti Belluzzi) in cui la presenza di allievi neo-arrivati è rilevante. Un’offerta diffusa, che coinvolge oltre 70 giovani, che è stata possibile grazie alla collaborazione con le scuole, con il Centro Interculturale Massimo Zonarelli e sostenuta dal Piano di Azione Locale contro le Discriminazioni del Comune di Bologna.

“In questa delicata fase di emergenza sanitaria e di ripensamento della didattica e di definizione di modalità nuove di stare a scuola – afferma l’assessora alla scuola e alle pari opportunità, Susanna Zaccaria – il sostegno alle fragilità linguistiche e culturali rappresenta una occasione per riaffermare il diritto alle pari opportunità educative e per contribuire alla prevenzione della dispersione scolastica, a vantaggio di tutta la comunità educativa”.

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