« Torna indietro

Il Circolo Arci San Lazzaro chiude per protesta

Il Circolo Arci San Lazzaro chiude per protesta e per sensibilizzare cittadini e Istituzioni della situazione gravissima dei costi del gas e dell’energia.

Pubblicato il 27 Gennaio, 2022

Il Circolo Arci San Lazzaro chiude per un giorno lunedì 31 gennaio 2022. Il circolo chiude per protesta e per sensibilizzare cittadini e Istituzioni della situazione gravissima dei costi del gas e dell’energia. Questi aumenti (nel caso del Circolo pari a 52.000 euro complessivi solo a dicembre) minano l’economia di base e mettono in pericolo i posti di lavoro meno garantiti che sono il tessuto economico più fragile.

Questo il comunicato stampa giunto in redazione firmato dal :”Lunedì 31 gennaio 2022  il Circolo Arci San Lazzaro sospenderà per protesta tutte le attività. Socialità e cultura sono impossibili da promuovere in queste condizioni. 

L’attività commerciale è a serio rischio di insostenibilità (attualmente unico ricavo possibile per coprire il costo di  37 posti di lavoro!). Brancoliamo nel buio più fitto senza un interlocutore che possa confortarci con una soluzione. – si legge –

Abbiamo affrontato ed ancora affrontiamo tenacemente la pandemia ma, con i costi delle materie prime per la produzione degli alimenti che subiscono aumenti fuori controllo, rischiamo di precluderci la possibilità di mantenere un listino prezzi che consenta a famiglie e lavoratori di trascorrere l’ora di pranzo con una cucina tradizionale e semplice a prezzi popolari, nostra vocazione da sempre. Chiuderemo per protesta ma garantiremo un piatto di pastasciutta a tutti i presenti, gratuitamente. 

Chiediamo alle istituzioni del Comune di San Lazzaro di Savena, di Bologna Città Metropolitana e della Regione Emilia-Romagna di far sentire la propria voce autorevole ai nostri governanti che possano a loro volta occuparsi anche di geopolitica, e trovare una soluzione definitiva alle nostre difficoltà. – continua –

Il Circolo Arci San Lazzaro ha saputo in questi anni far convivere la tradizione con il rinnovamento, ha mantenuto anche durante il periodo della pandemia aperte le porte a tutte conseguenze che essa ha provocato. Abbiamo collaborato con le Cucine Popolari, con l’Emporio solidale, con il comune di San Lazzaro per le iniziative che si riferivano agli anziani fragili, con Auser sia durante la pandemia, quando tutte le fragilità sociali sono emerse con evidenza, ma anche prima con una convenzione con il comune di San Lazzaro che contempla la struttura fra i siti utili per emergenze e calamità naturali. Il Circolo ha mantenuto in efficienza le proprie attrezzature anche per queste evenienze avendo una capacità effettiva di preparazione di oltre 3.000 pasti caldi giornalieri e spazi sempre manutenuti per transito di mezzi speciali per motivi di Protezione Civile. 

La cultura popolare ha sempre trovato spazio fra le iniziative che ha promosso, sempre senza grandi finanziamenti da parte degli enti locali, ma per una scelta assolutamente unilaterale e di coerenza! L’attività commerciale, appunto, interamente autogestita attraverso l’assunzione di personale a tempo indeterminato e con le garanzie previste dallo Statuto dei Lavoratori per tutti i dipendenti assunti e assumendi è sempre stata  intesa come elemento e risorsa finanziaria proprio per quelle attività che da sole non riuscivano a sostenersi. Da qui lo slogan che con “la Cultura si mangia!” difatti Paradiso Jazz Festival che è un’iniziativa del Circolo, sostenuta in parte dalla Regione Emilia Romagna, prevede la possibilità di cenare prima del concerto ed è grazie a questo che i più grandi musicisti del mondo abbiano potuto  esibirsi sul palco della Sala Paradiso a partire dal 24 gennaio 2008 con lo storico spettacolo di Archie Shepp al quale sono seguiti nomi che hanno reso il Festival e quindi anche l’Associazione celebre in tutta Italia sino ad oggi. Ma non è la sola iniziativa internazionale del Circolo in pericolo! Citiamo il Reno Folk Festival che chiama a raccolta giovani danzatori da tutta Europa per cinque giorni nel mese di giugno con la passione dei balli folk (attività prima d’allora sconosciuta ai Soci tradizionali del Circolo). Le tante serate da ballo in Sala Paradiso e nella nuova Sala 77 dei più svariati generi. Un nuovo modo di intendere la Cultura Popolare e la Socialità fra i cittadini che per funzionare non sempre richiede l’intervento pubblico ma che trae beneficio economico proprio mettendo in campo queste idee anche nell’attività commerciale “in alternativa all’industria culturale speculativa”, come recita lo Statuto dell’Associazione. 

Questo patrimonio della comunità non può andare perso a causa di chissà quale modo di intendere la pratica politica che proprio non collima con quanto sopra descritto”.

About Post Author