« Torna indietro

Claudio Anastasio

Claudio Anastasio cita il Duce e scoppiano le polemiche: “Mi dimetto”

Pubblicato il 14 Marzo, 2023

“Le dimissioni di Claudio Anastasio sono una buona notizia. Ancora una volta le scelte di Meloni risultano inadeguate”.

Così su Twitter Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe.

Proprio così, il presidente della società 3-I, è stato travolto dalle polemiche scaturite dalle sue parole e ha tolto il Governo dall’imbarazzo dimettendosi con una mail. Questa:

“Comunico la volontà irrevocabile di rassegnare le mie dimissioni dall’incarico di componente del Cda e presidente della società 3-I S.p.A. con effetto immediato”. Firmato Claudio Anastasio. Una email chiara fin dall’Oggetto: “Dimissioni”.

Perché, secondo quel che ha pubblicato La Repubblica, Anastasio aveva inviato ai componenti del Cda della società pubblica che gestisce i sistemi software di Inail, Inps e Istat, una mail con una citazione esplicita del discorso di Benito Mussolini del gennaio del 1925, con cui il capo del fascismo rivendicava la responsabilità politica del delitto Matteotti:

“Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, io dichiaro qui, al cospetto di Voi, ed al cospetto di tutto il governo italiano, che assumo (io solo!) la responsabilità di 3-I (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se 3-I è stata una mia colpa, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho alimentato nel mio ruolo”.

“Alla vigilia di una serie di cruciali nomine governative negli enti pubblici suscita profonda inquietudine un caso come quello di Claudio Anastasio. La questione che si pone, e che non è eludibile, è se si intenda procedere all’occupazione di tutte le caselle di potere disponibili con leggerezza ed eccessi di disinvoltura, collocando in posizioni delicate personaggi improbabili e non all’altezza. La nostra vigilanza sarà massima”, così il senatore Dario Parrini, vicepresidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.

About Post Author