Pubblicato il 16 Aprile, 2022
Ha superato anni, eventi, generazioni, svolte epocali. Ha inaugurato la moda dei balli di gruppo, dei tormentoni estivi, delle canzoni che comunque ti entrano nella testa e ti obbligano ad alzarti dalla sedia.
E’ “Gioca Jouer”, il super successo di uno dei pionieri della radio e della tv, del fuoriclasse dei talent scout. Insomma, Claudio Cecchetto, che nel giro di due mesi si trova ad affrontare due nuove sfide: superare la boa dei 70 anni martedì, quando festeggerà il compleanno, e l’elezione a sindaco di Riccione nelle Amministrative del 12 giugno.
Cecchetto ha scoperto Fiorello, Jovanotti, Amadeus, Gerry Scotti, Max Pezzali, Fabio Volo, Leonardo Pieraccioni e una infinita schiera di cantanti da top delle classifiche degli Anni 80 così come Sandy Marton, Sabrina Salerno, Tracy Spencer. Ha fondato di Radio Deejay, lanciando Linus, Albertino e aprendo la via a molti altri, e Radio Capital. Ed è il produttore musicale di eterni successi pop, con un curriculum di conduttore radiofonico e televisivo che comprende anche il Festival di Sanremo.
“Quando ero giovane mi sembrava già un altro mondo Marcello Marchesi con ‘L’uomo di mezza età’ … figuriamoci quello che pensavo di chi allora aveva 70 anni – commenta l’interprete di Gioca Jouer – A questo compleanno ci arrivo tranquillo, per fortuna la testa è rimasta quella di sempre, è il fisico che non è d’accordo quando gli chiedo di correre per tre chilometri”.
“Il sindaco è la figura che deve far funzionare le cose e la mia storia dimostra che io le cose so farle funzionare, anche quando ho fatto il direttore artistico a Misano – dice a proposito dell’avventura politica che ha deciso di affrontare – Nel caso di Riccione non c’è la necessità di promuovere il nome della città che è giù un brand internazionale, senza contare che con Riccione ho un legame fortissimo ultradecennale che viene da tutte le cose che abbiamo fatto qui nel corso degli anni”.
“Per me il miglior obiettivo è arrivare al numero uno e per ottenere questo risultato il punto di partenza è fare qualcosa che manca: ho prodotto ciò che non c’è, puntando sulla forza dei talenti – conclude – Il metodo Cecchetto è pensare “guarda che è possibile”. Bisogna farsi venire le idee, il problema è convincere mia moglie che quando passo del tempo guardando fuori dalla finestra sto lavorando”.
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