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Coldiretti, cinghiali: numero raddoppiato negli ultimi dieci anni

Pubblicato il 5 Luglio, 2020

Coldiretti sottolinea che il numero dei cinghiali in Abruzzo è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni: è arrivato a oltre 100 mila esemplari se si fa riferimento, in particolare, alle zone interne e montane. In Abruzzo la concentrazione media stimata è di un esemplare per ogni sette abitanti. Nelle zone più interne, poi, la fauna selvatica è più diffusa e da anni indisturbata. Gli automobilisti corrono pericoli sempre più gravi, data l’alta velocità consentita in autostrada. Gli agricoltori, del resto, hanno problemi diversi e non meno importanti. Parliamo di campi distrutti dalle scorribande dei branchi, mesi di lavoro persi, aziende che devono ricominciare daccapo e senza garanzie: c’è il rischio di vedere vanificato ancora una volta il lavoro svolto.

Per quanto riguarda gli incidenti stradali, il report diffuso dal compartimento Polizia stradale, relativo al periodo compreso tra il primo gennaio 2019 ad oggi, evidenzia ben 161 episodi: di essi, circa la metà riguarda le tratte di competenza della A14, A24 e A25. Il resto è relativo alla viabilità ordinaria: sono casi di attraversamento di fauna selvatica. Una vera e propria emergenza “sociale”, quindi, che mette a rischio la sicurezza e la salute degli automobilisti. Un cinghiale può arrivare ad un quintale e mezzo di peso e 150 centimetri di lunghezza: può creare danni ingentissimi, fra costi per riparazioni meccaniche e di carrozzeria alle auto e spese sanitarie per le persone rimaste ferite e contuse. Come afferma Coldiretti, è necessario limitare al massimo i danni, puntare sugli abbattimenti e valorizzare la filiera della carne di cinghiale, trasformando in opportunità il problema: esso si propone da troppo tempo.

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