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Coldiretti e l'impatto della zona rossa sui consumi

Coldiretti e l’impatto della zona rossa sui consumi

Pubblicato il 17 Novembre, 2020

Che cosa avviene con la zona rossa in Abruzzo? Chiuderanno più di 8.200 bar, ristoranti e pizzerie e 555 agriturismi. Si determinerà un forte impatto sulle produzioni agricole regionali dall’olio al vino, dai formaggi al tartufo. La causa? Il crollo dei consumi fuori casa e una conseguente fortissima perdita di fatturato.

Lo si evince da un’analisi Coldiretti Abruzzo, in merito all’impatto delle limitazioni poste alla ristorazione con l’emergenza Covid. Un effetto a valanga: l’intera filiera risente del mancato acquisto di alimenti e vino.

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“Una situazione che potrebbe ulteriormente peggiorare, nel caso in cui i vincoli al consumo fuori casa si dovessero estendere alle feste di fine anno, con Natale e capodanno alle porte. In Abruzzo, che da domani è ufficialmente zona rossa, sono sospese tutte le attività di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi, che in regione sono 555 (sulla base dell’ultimo rapporto Istat). E’ consentita la sola consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali. Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare, con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità, che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Le limitazioni alle attività di impresa – come si legge in una nota della Coldiretti – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera, per salvare l’economia e l’occupazione”.

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