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Comibleo: “Lavori sospesi e cantiere Museo Archeologico di Ibla abbandonato da anni”

Pubblicato il 12 Maggio, 2021

“Ci hanno detto che i lavori avrebbero dovuto riprendere a breve. E, però, intanto, continuiamo a fare i conti con un cantiere abbandonato da anni. E non va bene”. Sono i rilievi che arrivano da Franco Mallia, Andrea Ottaviano e Paolo Ucchino, promotori di Comibleo, a proposito del cantiere che sorge lungo la circonvallazione, relativo al museo nell’ex convento di Santa Maria di Gesù, museo che il comitato auspica possa essere intitolato all’illustre prof. Antonino Di Vita che tanto lustro ha dato alla provincia di Ragusa.

“Una problematica – sottolineano – che coinvolge l’intera comunità ragusana e che vede in primo piano la Soprintendenza ai Beni culturali della nostra provincia. La situazione, in questo momento, risulta essere in fase di stallo, a causa del concordato della ditta appaltatrice e delle pastoie burocratiche. Sembra assente o quasi disinteressato il Comune che non richiede notizie ufficiali alla Soprintendenza, come se il problema non investisse l’intera comunità ragusana”.

“E’ utile ricordare a noi cittadini – continua Comibleo – l’impegno economico già riversato su questo monumento, prima con i fondi della legge su Ibla unitamente ad altri della Protezione civile regionale, sindaco Mimmo Arezzo, il concorso di progettazione del progetto preliminare finanziato da Comune, sindaco Nello Dipasquale, e il finanziamento in corso, reso possibile grazie al progetto realizzato dalla Soprintendenza, con i fondi europei, per opera dell’on. Nello Dipasquale”.

“Le ultime foto che abbiamo realizzato, però – sottolineano ancora da Comibleo – ci sembra che la dicano tutta sullo stato di degrado del cantiere, abbandonato a se stesso, privo, per altro, della obbligatoria segnaletica stradale di sicurezza diurna e notturna. Durante un precedente incontro con l’amministrazione comunale, presente il sindaco Peppe Cassì, il presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Ilardo e l’assessore alla Cultura Clorinda Arezzo, ci fu detto che i lavori sarebbero ripresi a fine marzo, al più tardi ai primi di aprile. Siamo già a inizio maggio e ancora non se ne parla. Inutile aggiungere che ci confrontiamo con una problematica seria e che rappresenta una vera e propria vergogna per un sito patrimonio mondiale dell’Umanità. Non ci meritiamo una classe dirigente, a tutti i livelli, così disinteressata nella prosecuzione del prezioso lavoro avviato dall’onorevole Giorgio Chessari, in qualità di sindaco negli anni dal 1994 al 1998, poi proseguito dal successore Domenico Arezzo, dall’onorevole Gianni Battaglia e, quindi, dall’on. Nello Dipasquale, quest’ultimo in qualità di sindaco e di parlamentare all’Ars. Auspichiamo la completa attuazione della legge su Ibla. Ma, soprattutto, speriamo che questi lavori possano sbloccarsi com’è giusto che sia anche per scansare la possibilità, a causa del mancato completamento, della restituzione di quanto già speso alla Comunità economica europea, perdendo la possibilità di avere un prestigioso museo nella nostra città. Non ne possiamo più di fare i conti con una circonvallazione che, proprio nel tratto interessato, è ridotta in uno stato di degrado che il quartiere barocco non merita”.

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