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Impianto di compostaggio a Sezze Scalo: secondo Legambiente ‘I conti non tornano’

Pubblicato il 16 Marzo, 2022

Il circolo Legambiente di Sezze è voluto tornare sulla questione dell’impianto di compostaggio che l’amministrazione comunale vuole realizzare a Sezze Scalo.
Una opinione decisamente articolata, che smonta punto per punto la tesi portata avanti, fino a questo momento in maniera compatta, dalla maggioranza in seno al consiglio comunale. Questo il testo del comunicato:
“Premesso che la Legambiente è favorevole agli impianti di compostaggio come trattamento della frazione  organica dei rifiuti, sulla proposta di realizzare un impianto a Sezze Scalo, il circolo locale, esprime la propria  contrarietà in quanto, il progetto, non si basa sulla reale esigenza del territorio setino.
Sono i numeri e le caratteristiche delle utenze (in gran parte in campagna e comunque dotate di spazi utili  ad ospitare le compostiere) che portano a considerare non credibile l’esigenza di un impianto di  compostaggio a differenza di altri provvedimenti più urgenti necessari all’efficientamento del servizio di  raccolta differenziata del paese.
 Nel merito i numeri ci dicono che il 77% delle utenze ad uso residenziale, sono costituite da abitazioni ad  uno/due piani e che il 68% delle stesse utenze residenziali sono costituite da uno/due interni civici.  Escludendo le utenze con più di due interni (circa 2100) e le circa 1100 utenze a carattere non residenziale,  si può ragionevolmente affermare che la gran parte degli abitanti di Sezze potrebbe gestire la frazione  organica direttamente in proprio attraverso l’uso di compostiere domestiche, sgravando la SPL di tutti i  costi diretti ed indiretti prodotti dal prelievo ed il trasporto presso l’impianto di compostaggio come:  personale, carburante, usura mezzi, gestione dell’impianto. Quindi il cittadino, non verrebbe liberato del  costo della TARI così come avverrebbe trattenendo la frazione umida presso il proprio giardino/terreno.
 Va inoltre considerato che in due comuni confinanti, Pontinia e Latina Scalo, sono previsti impianti di  trattamento della frazione organica per la produzione di biometano che contribuisce all’abbattimento delle  emissioni di anidride carbonica, cosa che non fa l’impianto di compostaggio fine a se stesso
Inoltre un impianto di compostaggio si giustifica solo in presenza di un bacino di popolazione che la stessa  città di Latina, che ha 5 volte gli abitanti di Sezze, non ne giustificherebbe l’esistenza.
Nel merito del Progetto presentato per ottenere i fondi del PNRR, va ricordato, al Sindaco e agli Assessori di  competenza, che la disponibilità e l’indicazione esatta del sito sono requisiti essenziali ai fini del punteggio  e che, pertanto, l’indicazione postuma di altri siti, oltre che necessita della conferma delle caratteristiche  soggettive ed oggettive, ne mette a serio rischio l’esito positivo dell’intero Progetto.
In sostanza, al di là delle altre considerazioni emerse nel dibattito cittadino sull’argomento, di questo  impianto NON SE NE VEDE LA NECESSITA’ E L’ECONOMICITA’ e che per la soluzione del problema rifiuti a  Sezze si è cominciato dalla coda e non dalla testa rappresentata da un serio progetto di raccolta PORTA A  PORTA SPINTO CHE AVREBBE BENEFICI ECONOMICI PER IL COMUNE, PER I CITTADINI E PER L’AMBIENTE”.

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