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Confcommercio Vittoria alla Commissione straordinaria: “Ecco le nostre richieste, le imprese hanno bisogno di respirare”

Pubblicato il 14 Maggio, 2021

“Abbiamo manifestato più volte, a tutti i livelli, il nostro profondo disagio e continueremo a farlo perché, viste le prolungate misure restrittive, ora le nostre imprese sono in pericolo, è in gioco la loro stessa esistenza”. E’ il contenuto del documento che il presidente sezionale Confcommercio Vittoria, Gregorio Lenzo, ha consegnato, a nome del direttivo comunale, alla Commissione straordinaria che, nella delegazione di Scoglitti, ha convocato, ieri pomeriggio, i rappresentanti delle associazioni di categoria per fare il punto sulle problematiche economiche cittadine.

“Ogni giorno di chiusura in più – scrive Lenzo – è un metro di deserto che avanza nelle città ed è un pezzo di futuro che si sgretola nel nostro paese. Sicuramente la situazione sanitaria è ancora di per sé compromessa da una lenta campagna vaccinale ma non si può tacere sulle gravose difficoltà che incontrano le piccole e medie imprese, per decisioni messe in atto dal Governo nazionale, alle quali ahimè si aggiungono provvedimenti più ristrettivi a livello locale che molto spesso non consentono di organizzare quel lavoro già drasticamente ridimensionato. Per dirla tutta, senza troppi giri di parole, è da oltre un anno (escluso il breve periodo estivo 2020) che le nostre imprese del commercio, dei servizi e del turismo nonché i pubblici esercizi, hanno aperto e chiuso nell’arco di pochi giorni, senza alcuna possibilità di programmare e organizzare il lavoro, aumentando i costi di gestione così come il rischio di deperimento delle merci. Per un imprenditore è importante la dignità di poter lavorare, di farlo in sicurezza, ma allo stesso tempo programmare un futuro diverso di solida ripartenza”.

“Confcommercio, auspicando che già da lunedì si diventi zona gialla e consapevoli che, nel rispetto delle misure di sicurezza, bar e ristoranti e l’intero settore della somministrazione non rappresentano fonte di diffusione del virus o certamente non lo sono in misura maggiore di altre situazioni, chiede – prosegue il documento – che sia revocata l’ordinanza n. 34 del 06/05/21 che riprende la vecchia ordinanza n. 15 del 08/04/21”. A questo proposito, è intervenuto il vicepresidente provinciale Confcommercio Ragusa, Antonio Prelati, presente anche lui alla riunione nella qualità di delegato Fipe per il versante ipparino, chiedendo che “già da oggi sia consentita la vendita da asporto dopo le 18 per garantire un minimo di lavoro ai pubblici esercizi. Il provvedimento adottato dalla Commissione si ritiene eccessivo e non tiene conto della ponderazione degli interessi in gioco sia pubblici che privati, in quanto viola, tra l’altro, il Dl 52/2021, nella parte in cui si estende l’applicazione del Dcpm del 2/3/21 e nella parte in cui si estende l’asporto di cibi e bevande per tutte le attività che non hanno quale codice Ateco 56.3 (bar e esercizi senza cucina). La giurisprudenza amministrativa in tal senso è granitica e sfavorevole al Comune. La sospensiva della restrizione è da applicare da subito. Non vi è dubbio che da lunedì, in quanto zona gialla, i commissari faranno marcia indietro. Ma c’è un fine settimana da affrontare e su questo fronte l’azione sindacale è chiamata a confrontarsi”.

“Occorre, peraltro – è spiegato ulteriormente nella nota di Confcommercio – una rapida programmazione per quelle attività che si stanno preparando ad affrontare la stagione estiva della frazione rivierasca di Scoglitti che, per il nostro vantaggio climatico, è già partita e non metterle in condizione di palese svantaggio anche rispetto a tutte le località poste al di là dell’Ippari. E’ giunto il momento di riconsiderare i pubblici esercizi consentendo di catalogarli con modalità che permettano di esercitare il proprio lavoro in sicurezza ma con dignità e possibilità di programmazione”. Prelati, dal canto suo, aggiunge: “Un chiarimento è doveroso a partire dalla settimana prossima, quando è prevista la zona gialla, per i dehors e per le terrazze nei locali al chiuso, in quanto la nuova colorazione prevede la somministrazione al tavolo anche serale solo in locali all’aperto. Per chi non ha spazi esterni, ma terrazze interne aperte da più lati, occorre che la Regione siciliana disponga delle regolamentazioni in tal senso. Marche, Veneto e altre regioni lo hanno già fatto: la Sicilia ancora una volta in ritardo”.

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