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Contact center Inps: Quaresimale chiede costituzione tavolo nazionale

Contact center Inps: Quaresimale chiede costituzione tavolo nazionale


C’era anche l’assessore regionale alle Politiche del lavoro, Pietro Quaresimale, la mattina del 14 ottobre a Roma, al fianco dei lavoratori del contact center Inps dell’Aquila, che rischia di chiudere per cambio di proprietà. L’assessore ha voluto portare “l’appoggio indiscusso e incondizionato del governo regionale” alla protesta dei lavoratori, volta a far tornare indietro i vertici dell’Inps da una decisione “che penalizza pesantemente i lavoratori che ad oggi stanno garantendo i servizi telefonici dell’istituto di previdenza“.

L’Inps ha infatti costituito una nuova società in house alla quale affidare, alla scadenza naturale degli attuali contratti di appalto, le attività di contact center verso l’utenza. Per fare questo l’istituto di previdenza vuole esperire procedure ad evidenza pubblica per l’assunzione di nuovo personale, rinunciando espressamente alla cosiddetta “clausola sociale” che, in alcuni settori tra cui la telefonia, dà modo alla società entrante di acquisire il personale da quella uscente.

“Non si capisce perché l’Inps voglia percorrere questa strada – ha detto l’assessore Quaresimale – dove invece ci sono tutte le condizioni di legge per un passaggio indolore dell’attuale personale nella nuova società in house. Alla vigilia della manifestazione di oggi (ieri per chi legge, ndr) – prosegue l’assessore – ho provveduto ad inviare al ministro del Lavoro formale richiesta in merito all’applicazione della clausola sociale, chiedendo anche la costituzione di un tavolo nazionale di confronto. La stessa richiesta la invierò in giornata anche al ministro della Pubblica amministrazione. Su questa vertenza – conclude Quaresimale – la Regione vuole capire se ci sono le condizioni e i margini di intervento e lunedì scorso, insieme con il vicepresidente Emanuele Imprudente, abbiamo concordato una strategia comune da portare nel confronto con Inps”. In Italia la vertenza interessa 3300 lavoratori, di cui 560 all’Aquila.

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